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Oria, «Se paghi t’intitoliamo in eterno una via o una piazza»: tra pro e contro, il caso del parco arcehologico

parco-via-erodoto-per-webSarà un privato a recuperare l’area archeologica di via Erodoto di Alicarnasso, a Oria, da anni in preda all’incuria e al degrado, in cambio dell’intitolazione dello slargo antistante a un congiunto che, anni fa, perse la vita a seguito di un tragico incidente stradale. Solo che, a farne le spese, non sarà una figura qualsiasi, bensì l’eroe nazionale Salvo D’Acquisto, cui quella via è intitolata dalla fine degli anni ’80 dello scorso secolo. In più, quale garanzia di fedeltà ai mecenati – la famiglia Pasculli, residente a Brindisi, ma originaria di Oria – il Comune s’impegna in eternità a non cambiare più il nome di quell’area pubblica, pena la restituzione del finanziamento.

La questione è stata denunciata dal consigliere di opposizione, in quota Io amo Oria, Angelo Mazza, che si dice favorevole rispetto all’ipotesi del privato che realizza con propri fondi opere pubbliche, meno riguardo alla promessa di non cambiare in eterno intitolazione: «Arrivare addirittura a vincolare perpetuamente la città con l’impegno di intestare anche una piazza, francamente mi sembra un po’ troppo!», esclama.

La convenzione approvata recita testualmente: «Nel caso in cui la Giunta e/o il Consiglio Comunale di Oria deliberasse di modificare l’intitolazione del parco archeologico e della piazza antistante, la Famiglia (…) avrà la facoltà di richiedere il rimborso di tutte le spese sostenute per la realizzazione dei lavori fatti eseguire sul sito in oggetto e il Comune di Oria dovrà provvedere alla restituzione delle somme rinunziando ad ogni eventuale azione od eccezione».

Il consigliere comunale Angelo Mazza
Il consigliere comunale Angelo Mazza

«In sostanza – prosegue Mazza – qui da noi chi ha i soldi può ottenere l’intestazione di una piazza o di una via per un proprio caro defunto, chi non ce li ha deve rassegnarsi ed attaccarsi al più classico dei tram. Il Sindaco Pomarico, che evidentemente non conosce o apprezza la livella del principe de Curtis, ha definito quella del recupero del parco archeologico una cosa epocale per Oria: che visione ristretta delle cose! Non c’era bisogno di vendere una piazza per recuperare il parco. Sarebbe bastato non dare indirizzo di realizzare l’unificazione dei due cimiteri, almeno per ora, e destinare al recupero archeologico in questione quello stanziamento per il camposanto di 250 mila euro, dei quali oltre 26.000 appena impegnati senza alcuna evidenza pubblica (come al solito) in favore di un tecnico molto vicino a qualche consigliere di maggioranza e a qualche assessore e già destinatario di altri incarichi importanti (economicamente)».

Ciò che non va poi giù a Mazza è che a cedere la targa al congiunto della famiglia Pasculli sia il vice brigadiere dei carabinieri Salvo D’Acquisto, medaglia d’oro al valor militare, cui lo spiazzo alle spalle del municipio è intitolato dal 1988.

Il consigliere Mazza, a scanso di equivoci, riporta la motivazione valsa a D’Acquisto l’onorificenza: “Esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, erano stati condotti dalle orde naziste 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, non esitava a dichiararsi unico responsabile d’un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così da solo, impavido, la morte imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma”.

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