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Sospeso dal vescovo un sacerdote della Diocesi di Oria

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Sospeso fino al nuovo ordine. Don Antonio Longo, 41 anni, è stato esonerato dalle funzioni pastorali per decisione del vescovo della Diocesi di Oria. Non se ne conoscono, al momento, i motivi che, come spesso accade in ambito ecclesiastico, sono stati secretati.

Il sacerdote, originario di Latiano, era fino a pochi mesi addietro vice di don Dario De Stefano (di Oria) presso la chiesa intitolata a San Giovanni Bosco, a Manduria, ma ha poi dovuto subire l’improvviso allontanamento.

Don Antonio, molto amato dalle famiglie e dai giovanissimi, era già assurto agli onori delle cronache qualche anno addietro per questioni che, perlomeno in apparenza, nulla avevano a che spartire con la sua vocazione (clicca sul link seguente per l’approfondimento).

Correva l’anno 2011 quando, sempre il presule della Diocesi di Oria, monsignor Pisanello, lo allontanò dalla parrocchia del Santissimo Salvatore, in quel di Erchie, dopo tutta una serie di polemiche – anche politiche – legate a una copertura in legno, una sorta di gazebo, che il prete aveva fatto realizzare forse abusivamente proprio dirimpetto al sagrato del luogo di culto.

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Don Antonio Longo

Dopo quell’episodio, che sollevò non poco chiacchiericcio all’interno di una comunità, quella ercolana, nella quale era molto benvoluto, don Antonio fu trasferito a Manduria come cappellano di una convento per poi essere “promosso” come vice di don Dario.

Qualche mese addietro, l’ennesimo colpo di scena con la sospensione cosiddetta “a divinis” (dai ministeri divini) e il consequenziale divieto di confessare e celebrare la santa messa in pubblico. Quando e se farlo ritornare nel pieno delle sue facoltà di ministro di culto, spetterà sempre al vescovo deciderlo.


Certo è che nella Curia oritana sono in pochi a poter dare una spiegazione alla decisione adottata da quest’ultimo che, secondo le regole canoniche, l’ha adottata a scopo rieducativo e non punitivo. Qualunque misfatto, vero o presunto, abbia commesso, ora tocca a don Tonino pentirsi operosamente.

 

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