La cronaca sportiva è un conto, quella nera un altro. E, allora, dopo aver dato notizia della prima, grazie anche all’efficientissimo contributo dell’ufficio stampa della Virtus Francavilla Calcio, ora è nostro dovere riportare anche quanto è accaduto dopo e, soprattutto, a prescindere dalla partita di oggi, fuori dallo stadio “Giovanni Paolo II”. Sembrava essere filato tutto liscio come sempre, quando nei pressi del parcheggio sono scoppiati i primi disordini. Tutte ancora da accertare cause e responsabilità, ma i tifosi dell’una e dell’altra squadra – Francavilla e Siracusa – a seguito del triplice fischio finale sono entrati a contatto e da lì si sono scatenate alcune scaramucce. Gli uomini delle forze dell’ordine – presenti dieci carabinieri – e i quattro agenti della polizia locale (presenti per garantire la viabilità, ma giustamente intervenuti a dare una mano) hanno fatto il possibile e hanno in parte arginato il tutto, ma pare che tra le centinaia di locali presenti sugli spalti e le poche decine di ospiti gli animi si fossero esacerbati già durante la partita. Così, almeno stando alle prime ricostruzioni, dopo che i secondi si erano resi protagonisti di ripetuti insulti – probabilmente andando oltre i normali sfottò – e di un’invasione di campo (pare per chiedere le maglie ai loro beniamini al termine di un incontro molto teso anche sul rettangolo verde), i primi li avrebbero raggiunti nell’area antistante il campo sportivo per dirgliene quattro e per regolare i conti in sospeso. Non è ancora chiaro il bilancio dei tafferugli, in termini di feriti e danni, ma gli uomini dell’Arma paiono intenzionati a procedere di conseguenza e a chiedere per diversi dei protagonisti la sanzione del Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive). Il che significherebbe per loro soprattutto non poter assistere almeno agli iniziali, storici e importantissimi incontri in Lega Pro del Francavilla. Non risultano comunque per ora denunce né da una parte né dall’altra, tuttavia gli investigatori sono ancora adesso al lavoro per cercare di ricostruire esattamente l’intero quadro e, ovviamente, per risalire ai facinorosi che hanno dato il “la” agli scontri. Scontri – è bene precisarlo – che non avrebbero in ogni caso avuto conseguenze gravi, che si sono verificati fuori dal “Giovanni Paolo II”, a match terminato, e che in alcun modo riguardano o possono riguardare la società della Virtus né, in generale, la predisposizione del piano per la sicurezza.
