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Al Bar del Corso la personale del maestro Martina, il “pittore amico delle oche”

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13233059_182643968802199_1258441036494542533_n (1)Sabato 28 maggio, alle 19.00, a Francavilla Fontana, presso Bar del Corso (Corso Umberto I) si terrà l’inaugurazione della personale di pittura di Michele Martina. La mostra, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Cavalieri della Repubblica, dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato sezione di Brindisi, dell’Associazione Nazionale Vittime del Dovere, del Centro Culturale Francavillese “Rosa Tardio”, della Lipu e della Lega Italiana Difesa degli animali e dell’ambiente, sarà visitabile sino a domenica 5 giugno. Ingresso libero e gratuito.

Pittore figurativo autodidatta, Michele Martina nasce a Francavilla Fontana nel 1957. Interrotti gli studi si trasferisce a Torino. Qui negli anni ’80 compie le prime esperienze artistiche ed entra in contatto con diversi pittori. Nel 1994 si trasferisce a Lucca e conosce Gianfranco Rontani con il quale consolida una forte amicizia. Nel 2004 una sua personale sul tema delle oche suscita curiosità e favorevoli commenti da parte dei visitatori dandogli l’appellativo di “pittore amico delle oche”. Opere dell’artista sono presenti in cataloghi ed in collezioni private sia nazionali che internazionali.

Di lui ha scritto Vincenzo Sardiello: «Michele Martina, uomo vigoroso dallo sguardo dolce, con la sua pittura e le sue “amiche oche” accompagna lo spettatore verso un mondo sospeso tra il ricordo e lo slancio verso il futuro. In una quotidianità sempre più invasa dal grigio e dal brutto delle città moderne, Martina racconta la bellezza e la complessità della natura e, contrariamente a quanto fanno tutti gli esseri umani, non cerca di opporsi alla sua potenza ma si sforza di costruire un nuovo patto esistenziale per raggiungere l’armonia con l’intero universo. Per pensare al futuro è necessario cominciare dalle radici che, spesso, si nascondono nei ricordi e nella vita degli antenati che, a volte troppo frettolosamente, vengono sostituiti con miti fragili e banali incentrati sul consumismo. Michele racconta la sua storia e la propria visione del mondo, da uomo maturo che nel corso della sua vita professionale ha dovuto eclissare il rapporto con la propria terra, e invita ad un viaggio che per molti osservatori sarà verso qualcosa di conosciuto, ma dimenticato».

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