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San Basilio, i legali: «Solo falsità e procedure illegittime, risolva il sindaco o facciamo causa»

Un'immagine della tenzone tra i cavalieri dei quattro rioni prima dell'inizio delle gare vere e proprie, foto: Domenico Semeraro
Un’immagine della tenzone tra i cavalieri dei quattro rioni prima dell’inizio delle gare vere e proprie, foto: Domenico Semeraro

Sul caso del commissariamento del San Basilio da parte della Commissione dei Rioni, qui di seguito una nota da parte degli avvocati Raffaele Pesce e Piero De Stradis, i quali contestano in toto quanto asserito dalla Pro Loco e invocano un intervento risolutore da parte del sindaco Cosimo Ferretti, altrimenti si vedranno costretti ad adire le vie legali:

L'avvocato Raffaele Pesce
L’avvocato Raffaele Pesce

La presente in nome e per conto del Capitano del Rione Santo Basilio, sig. Nicola Spalanzino, per replicare pubblicamente alla decisione assunta dalla auto definitasi Commissione dei Rioni con delibera del 16 giugno u.s., avente ad oggetto il commissariamento del Rione Santo Basilio.

Ci preme sottolineare, in primo luogo, l’assoluta “abnormità” del provvedimento in questione, poiché adottato fuori dai canoni statutari e perché inficiato da evidenti e palesi violazioni procedurali, oltre ad essere illegittimo nella sostanza dei fatti.

Si consideri, infatti, come il provvedimento di commissariamento di uno qualsiasi dei quattro Rioni, in base alle norme dello statuto e del regolamento comunale di attuazione dello stesso, possa essere assunto solo ed esclusivamente dalla Giunta Comunale, su proposta del Sindaco e del Presidente della Pro Loco, come previsto dall’art. 5 del medesimo regolamento. La commissione dei Rioni ha, pertanto, adottato un provvedimento che non le competeva, individuando, peraltro, quale commissario un soggetto non in possesso dei requisiti stabiliti dal predetto articolo 5, ovvero la maturazione di tre anni di anzianità nel Rione, decorrenti dall’entrata in vigore del regolamento stesso.

Tutto il procedimento che ha portato alla delibera in questione, per di più, è stato viziato da palesi violazioni procedurali, prima tra tutte la composizione del collegio, che ha visto l’esclusione degli ultimi due capitani regolarmente nominati (a mente dello statuto e del regolamento comunale), in quanto definiti, non si capisce su quali basi, “parti in causa”.

L'avvocato Giovanni Pomarico, presidente della Pro Loco di Oria
L’avvocato Giovanni Pomarico, presidente della Pro Loco di Oria

Giova evidenziare, inoltre, che la Commissione dei Rioni venne convocata a seguito del ricorso del sig. Cosimo Patisso (giusta contestazione del 06/11/2015). A detta contestazione il Rione ebbe a formulare ampia e documentata memoria difensiva nei 10 giorni successivi. Da allora, il capitano del Rione non ha ricevuto alcuna comunicazione, se non il provvedimento qui contestato. Comprensibile lo stupore dello Spalanzino nell’apprendere che la commissione aveva preso in esame una nota inviata alla Pro Loco in data 16/02/2015 da parte di un socio, membro del Consiglio Direttivo (mai pervenuta al Rione e con la quale lo stesso dichiarava di non aver mai fatto parte del Rione Santo Basilio e di essere stato proclamato componente del consiglio direttivo a sua insaputa) e della quale non vi era traccia alcuna nella nota di contestazione di cui sopra, datata 06/11/2015. Palese l’ulteriore profilo di illegittimità, insito nel difetto di correlazione tra contestazione e motivi della decisione.

Ciò posto, se solo la Commissione si fosse determinata a chiedere chiarimenti anche in ordine a questo nuovo addebito, così come era suo obbligo in base alle più elementari norme di diritto, si sarebbe evitato, certamente, un provvedimento così ingiusto, perché, come dimostra la ampia documentazione in possesso del Rione e che si metterà a disposizione tanto del Sindaco, quanto dell’Autorità Giudiziaria, il predetto socio del Rione era tale almeno dal dicembre 2013 ed aveva partecipato a numerose assemblee, oltre ad aver formalizzato la propria candidatura al consiglio direttivo, alla cui votazione avevano partecipato anche i suoi parenti più stretti.

Ma non è finita qui, perché lo stesso, il giorno dopo aver protocollato la missiva di cui sopra, depositava altra nota con la quale ritirava e negava quanto scritto in precedenza.

Si sconosce poi il contenuto delle dichiarazioni di altro soggetto, alle quali si fa esplicito riferimento nell’atto di commissariamento, anche queste mai formalizzate allo Spalanzino, e non si comprende, inoltre, a che titolo siano state formulate.

Stando così le cose, riteniamo che, per il bene della ormai prossima manifestazione del Torneo dei Rioni, sia auspicabile un intervento risolutivo del Sindaco del Comune di Oria (peraltro assente all’atto della adozione del suddetto provvedimento), che ponga rimedio a questo atto illegittimo e prevaricatore e che riconosca la correttezza dell’operato del Rione Santo Basilio, preannunciando sin d’ora che, in difetto, sarà adita senza ulteriore indugio l’Autorità Giudiziaria competente.

Quanto, infine, alle millantate indagini della Digos di Brindisi, ci si chiede come si sia potuti venire in possesso di siffatte notizie, che a rigor di legge dovrebbero essere coperte dal segreto istruttorio. Evidente che non c’è nessuna indagine, anche perché a nessuno dei componenti del rione Santo Basilio è mai stata notificata alcuna informazione di garanzia.
Distinti saluti.

 

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