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Lettera di un forestiero: «Quel palo cadde e sfiorò la mia auto tre anni fa, non è ancora stato rimpiazzato…»

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Alle 22,36 di ieri – martedì 20 settembre 2016 – è giunta nella nostra casella di posta elettronica una lettera aperta che, nonostante l’impossibilità di verificare l’effettiva identità del mittente (Bepi Faliero è “in realtà” un personaggio di Corto Maltese) abbiamo deciso di pubblicare ugualmente poiché, tutto sommato, interessante e scritta in forma civile. 

Vi dico subito (e lo ripeterò alla fine) perché mi rivolgo a voi: mi dicono siate molto conosciuti (ed autorevoli) in Francavilla Fontana – cittadina nella quale da qualche anno vengo un paio di volte all’anno in occasione di manifestazioni pubbliche.

Mi sono affezionato a questa cittadina oltre che per le ottime persone che ci vivono, anche per un episodio per me molto fortunato che vorrei ricordare con voi.

Ero ospite del locale Liceo (Scientifico, Ndr) e, a cerimonia finita, quando andai a riprendere la mia auto fui sorpreso da un po’ di confusione che circondava la mia auto, che avevo parcheggiato in uno spiazzo tra il Liceo e l’ITC. Spiazzo che dopo un aiuola sfocia su via Preside Professor Piero Argentina.

La confusione era dovuta alla presenza di curiosi, vigili urbani ed un carro attrezzi che un paio di operai manovravano con perizia accanto alla mia auto. Ci misi un po’ a rendermi conto che avevo avuto fortuna (o altro, come disse uno dei vigili): un palo della pubblica illuminazione si era letteralmente spezzato in due e la parte superiore era caduta sfiorando la  mia auto.

Si, ero stato fortunato – o quello che disse il vigile che mi invitò a spostare subito la mia auto – cosa che feci ben volentieri.

Ci tornai dopo qualche mese (e oramai sono passati, credo, due/tre anni) ed il palo era sempre lì, rotto a metà – come lo è a tutt’oggi, a distanza di anni.

Un palo rotto che a me ricorda un episodio per me egoisticamente fortunato; un palo rotto che alla preside dell’ITC ricorda come siano facilitati coloro che approfittano della mancata illuminazione per introdursi nella scuola e devastarla; un palo rotto che per l’ambulante che si ferma all’angolo (ottime le lumache “maddedde”, se ho capito bene) è il segnale di una amministrazione “ti manciamancia”; un palo rotto, mi dicono, che facilita i movimenti al buio… un palo rotto.

In definitiva è solo un palo rotto ed è un peccato che un banale palo rotto possa diventare simbolo di tante cose – tutte comunque negative.

Con un pizzico di superficialità, lo ammetto, pensai che forse, più semplicemente, nessuno aveva segnalato la mancata sostituzione.

Sicché volli provarci anche io: sono passati altri due anni ed il palo rotto è ancora li; ricordo che all’ufficio tecnico, superato l’imbarazzo di una cadenza foresta, mi dissero di aver ben presente il verbale dei vigili intervenuti all’epoca e quindi non c’era bisogno di nessuna ulteriore seccatura, no segnalazione.

Adesso vi dico perché mi rivolgo a voi.

Ho letto una vostra cronaca e ho scoperto con sorpresa che Francavilla riesce a farsi regalare opere pubbliche (mi riferisco ad una rotonda che proprio rotonda non è).

Voglio chiedervi di farmi sapere come si fa a farsi autorizzare dal Comune per la sostituzione del palo rotto – ad organizzare un mini crowdfunding posso pensarci io (sarebbe il più piccolo ma non il meno carico di valore e valori).

Vi ringrazio per la pazienza e l’attenzione – ma come dicevo all’inizio, mi dicono siate molto presenti ad autorevoli in Francavilla Fontana.

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