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Due reati di lesa maestà a “Massimo il Grande” in sole 24 ore

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di Girolamo Bax

È veramente molto strano che Toni Muccio, segretario cittadino di Noi Ferrarrese a Brindisi, non abbia fatto un comunicato anche contro il capitano Ferrari, leccese di nascita ma francavillese di adozione, per mancanza di rappresentatività brindisina nel comando provinciale dell’Arma dei carabinieri. Toni, purtroppo a questo giro è andata male: Francavilla 2 – Brindisi 0.

Anzi tre a zero, perché la sindaca di Brindisi, per evitare intrusioni nella sua amministrazione, ha giocato di anticipo e nominato l’avvocato Silvestre suo vicesindaco lasciando, nel giro di 24 ore, per la seconda volta, Marcello Rollo senza posto. Lo avrai capito, vero Toni?

Sarà un autunno caldo, molto caldo, quello in provincia di Brindisi, a giudicare dall’aria che tira, clima pesante che si tagliava a fette durante l’assemblea dell’Asi conclusasi con l’elezione di Mimmo Bianco quale presidente del consorzio. Strano che il “mediatico” Bruno non abbia concesso la diretta streaming dell’assemblea, ma sono bastati pochi minuti per immaginare il resto.

Due reati di lesa maestà a Massimo il Grande in sole 24 ore. Il primo, da parte del traditore Mimmo che ha osato accettare di farsi candidare dopo tutto il bene che Massimo ha fatto per lui; il secondo, da parte della Sindaca Carluccio, nuova traditrice, per il reato non ancora palese a tutti, ma che non sarà sfuggito agli addettissimi ai lavori, ossia la non presa in carico dell’uscente Marcello nel ruolo di suo vice a Brindisi.

Bella figura quella di Mimmo Bianco: persona perbene, capace, intelligente, acuta, corretta. Sulla carta ha le carte in regola per fare egregiamente. Non sarà certamente come gestire la propria azienda dove ha relativamente bisogno di ottenere il consenso, ma in questi anni da segretario cittadino di Ap, Mimmo Bianco, profillo basso dal temperamento forte, ha dimostrato che anche in politica la stoffa ce l’ha.

Mimmo la passione per la politica l’ha sempre avuta. Fu uno dei fautori della nascita di Forza Italia a Francavilla, quando Fi non era ancora un partito. Solo che poi arrivò Gino che si liberò di lui e di Giuseppe Montanaro, che del Club Forza Italia furono i fondatori. Revisore dei conti del Comune di Francavilla per un breve periodo, ruppe con Gino per motivi politici e non solo, e si mise alla finestra con la sua famiglia, solida e monolitica attorno alla figura del patriarca Dino. Purtroppo se ti piace la politica e sei di Francavilla Fontana, negli ultimi 20 anni, o eri con Gino o con Uccio e loro  – i Bianco – per un po’ forse un occhio a Uccio lo hanno anche strizzato. Se sai vivere, sei un imprenditore, dai da lavorare ad un bel po’ di gente, ogni tanto a braccetto con la politica ci devi andare.

Poi per fortuna arrivò Massimo con il suo Noi Centro e così Mimmo pensò che forse era il caso di spendersi nuovamente per una figura nuova, pulita, una figura del fare. Uno di quelli che danno spazio anche agli altri e che vedono le cose in modo collegiale. E, infatti, per Massimo, Mimmo si è speso molto. Devoto e rispettoso verso il presidente, la sua è stata una figura dietro le quinte soprattutto negli ultimi anni, quelli per Massimo politicamente più difficili. Mimmo fu uno dei due artefici dell’incontro tra Angelino Alfano e Ferrarese, incontro che consentì a Noi Centro di confluire in Ncd e a Massimo di avere due posti in Ncd, da candidato alle Europee e da vice coordinatore regionale.

Cosa sia poi successo tra Massimo e Mimmo non lo sappiamo bene. Sembra che nel ripassaggio di Massimo da Ap-Ncd a Noi Ferrarese, questa volta però con Raffaele Fitto e i suoi Cor, Mimmo sia rimasto fedele ai due amici romani, Alfano ed il suo medico (Roberto Leo), diventando uno dei tanti nemici di Massimo.

Mimmo, in bocca al lupo e soprattutto leggi il mio P.S.

P.S.: Mimmo, secondo me la carica di segretario cittadino di Ap è poco compatibile, diciamo che non è opportuna, con quella di presidente dell’Asi e, purtroppo, anche con quella di amministratore delegato della Soave Srl. Diciamo che, nonostante sia certo che riuscirai ad essere super partes e che non favorirai alcuno a discapito di altri, le tue cariche si prestano alle critiche. Fossi in te mi concentrerei solo a fare il presidente, per la gioia dei futuri comunicati di Toni Muccio e del suo ”mentore”.

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