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L’arte senza confini del maestro Balsamo: nel Beneventano una sua statua gigante di San Giuseppe

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17506381_10212061012109976_965164660_nNel Beneventano una imponente opera in cartapesta del maestro Pietro Balsamo. Il noto cartapestaio francavillese Piero Balsamo, noto anche per essere l’unico brindisino a far parte della famosa orchestra della Notte della Taranta, varca i confini regionali con la consegna, e relativa cerimonia di benedizione, della statua che raffigura San Giuseppe col Bambinello, destinata a Campoli del Monte Taburno (Benevento).

L’opera, alta quasi due metri, è stata presentata lo scorso 19 marzo dallo stesso Balsamo, alla presenza del sindaco Tommaso Nicola Grasso. San Giuseppe, santo della divina provvidenza, presenta Gesù insieme al pane devozionale – proprio a Campoli è forte la tradizione del “pane di San Giuseppe” – come simbolo dell’Eucarestia.

Entrambe le figure hanno un’espressione fiera e serena: in particolare, gli occhi di cristallo, il rossore della guance e le rughe sulla fronte di Giuseppe rimandano alla sua dimensione umana di padre. Sia i capelli che il vestito del santo e del Bambinello, inoltre, sono mossi dal vento, il quale, da tradizione barocca, rappresenta lo Spirito Santo.

17467490_10212061012309981_1853415308_nLa creazione dell’opera è stata lunga e delicata, poiché essa mira a “riattivare” il culto di San Giuseppe in una piccola comunità, come detto, molto legata a questo santo; nondimeno, ha seguito tutte le fasi tradizionali della lavorazione della cartapesta.

Il maestro Balsamo ha iniziato a fine dicembre, con la definizione del modello e dei simboli legati alla figura attraverso i primi bozzetti su carta, passando poi alla modellazione delle parti anatomiche in terracotta: testa, mani e piedi del santo e del Bambinello.

Successivamente è stato creato l’intero manichino, con la conseguente prima vestizione dello stesso. A seguire ci sono state focheggiatura e seconda vestizione. Terminata questa fase si è passati a quella della gessatura, “imbiancando” completamente la statua, e poi a quella, decisiva, della coloritura: un processo in tre fasi, che attraverso la velatura e l’ultimo colore ha permesso di dare maggiore profondità, dinamismo ed espressività al santo, al Bambinello e ai loro vestiti.

“Sono molto contento – commenta il giovane artista – per questa commissione, non è la prima volta che le mie opere varcano i confini regionali, ma è la prima volta, però, per un’opera cosi imponente. Un grazie va alla comunità di Campoli del Monte Taburno per aver pensato alla mia bottega “tesori di carta”.

Un altro importante successo per Balsamo che, tra cartapesta e taranta, dona vetrine di notorietà alla sua Francavilla Fontana. Un giovane che ama il suo territorio e le sue tradizioni e che è riuscito a inventarsi un lavoro sfruttando proprio tradizioni e inclinazione artistica.

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