Cerca
Close this search box.

Il Tar ha deciso: il sindaco Saccomanno e i suoi possono tornare al loro posto

consiglio comunale torre santa susanna

Michele Saccomanno
Michele Saccomanno

Michele Saccomanno può tornare a essere il sindaco di Torre Santa Susanna. L’ha deciso oggi il Tar di Lecce, che è entrato nel merito del ricorso dopo una telenovela cautelare e si è pronunciato a favore del primo cittadino, il quale era stato sfiduciato in modo ritenuto irrituale lo scorso 28 febbraio, e dei suoi consiglieri di maggioranza, che rientrano al proprio posto. L’esonero di Saccomanno dalle sue funzioni era avvenuto il 16 marzo 2017 con decreto del Presidente della Repubblica, in seguito a un’interpretazione sia da parte della Prefettura che del Ministero dell’Interno, secondo cui le dimissioni da uno per tutti, tutti per uno – presentate dal consigliere Pompeo Petarra anche a nome di otto suoi colleghi – dovevano considerarsi valide ed efficaci. Il primo cittadino e i suoi – sostenuti dalla segretaria generale dell’ente Maria Antonietta Desiati – avevano sin da subito contestato e impugnato il provvedimento del capo dello Stato e di tutti gli atti presupposti (compresa la nomina prefettizia del commissario straordinario Pietro Massone) e consequenziali. Oggi – dopo una serie di batti e ribatti – i giudici amministrativi hanno pubblicato la sentenza con la quale, a seguito della camera di consiglio dello scorso 5 luglio, si pronunciano definitivamente (per quanto concerne il primo grado) sulla questione e ha accolto le richieste di Saccomanno, Susanna Di Maggio, Serena Lucia Missere, Giuseppe Gallù, Giuseppe Masi, Marcella Di Gaetano, Francesco Morleo, Martino Salvatore Pinto, rappresentati e difesi dagli avvocati Alessandro Orlandini, Francesco Fabrizio Tuccari, Adriano Tolomeo. Respinte, invece, le tesi del Ministero dell’Interno e della Prefettura di Brindisi (rappresentati e difesi, per legge, dall’Avvocatura dello Stato), oltre che di Pompeo Petarra, Giuseppe Santo Arena, Antonio Baldassarre Epifani, Cosimo Morleo, Mino Maurilio Nigro, Giuseppe Rizzo, Antonio Trinchera, Giuseppe Antonio Longo, rappresentati e difesi dagli avvocati Federico Massa, Domenico Mastrolia. Non si sono costituiti in giudizio, invece, il presidente della Repubblica, la Prefettura di Brindisi, il Comune di Torre Santa Susanna, Alessia Coppola e Umberto Calò. Il collegio giudicante (Patrizia Moro, presidente facente funzioni;  Jessica Bonetto, referendario, Gabriele Perpetuini, estensore) si è, insomma, pronunciato nel senso del ritorno di Saccomanno & Co. ai loro posti e della surroga del primo consigliere (Petarra) e poi degli altri dimessisi dopo di lui. Questi ultimi, però, sicuramente intraprenderanno la via del Consiglio di Stato. La partita si preannuncia ancora lunga e combattuta, oltre che – stando ai precedenti – aperta.

Resta aggiornato

Iscriviti alle nostre newsletter

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com