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Le prime cento candeline di Maria Francesca, “nonna” di Oria: per lei una grande festa

maria francesca mazza 100 anni
I ragazzi del Servizio civile nazionale (Marinunzia Denuzzo, Lino Pagano e Dalila Carbone), l’assessore Peluso e il Centro anziani in visita a casa di Maria Francesca

Maria Francesca in un ritratto da giovane
Maria Francesca in un ritratto da giovane

Quando “infilava” il tabacco era velocissima e, infatti, puntualmente si aggiudicava tanti premi e attirava su di sé l’ammirazione ma anche l’invidia di numerose colleghe. Non era da tutti essere così rapidi né essere premiati. All’epoca, racconta Maria Francesca Mazza – sorella del compianto Cosimo, titolare di uno dei primi negozi di generi alimentari a Oria – era giovane, in forma e bella. Oggi che ha soffiato sulle sue prime cento candeline è ugualmente bella, ma nel frattempo le cose sono un po’ cambiate. Né in meglio né in peggio, sono soltanto diverse. Non c’è più la guerra – Maria Francesca ha conosciuto e vissuto sia la Prima che la Seconda Guerra Mondiale – e da decenni fondamentalmente non si muore di fame, salvo rare eccezioni. Da queste parti non si lavora più il tabacco e le gambe di Maria Francesca ormai vanno un po’ per i fatti loro, anzi: a volte, proprio non vogliono saperne di andare. Ma pazienza, quando ci sono il resto della salute e accanto l’affetto delle persone più care, tutto sembra ed è più leggero. Se poi la mente è rimasta quella di una ragazzina, capace di fare i calcoli, di ragionare, di tornare indietro con la memoria, beh, allora non si può neppure parlare di vecchiaia.

maria francesca mazza 100 anni 1Semmai, di una splendida anzianità, portata con disinvoltura e consapevolezza. Sarà una grande festa proprio a casa sua – in via Francesco Milizia, nel cuore del quartiere ebraico di Oria, dov’è sempre vissuta – quella che tributeranno stasera a Maria Francesca i suoi cinque figli (Anna, 60 anni, Mimino, 67, Tonino, 65, Pino, 64, Maria Teresa, 56) i suoi 15 nipoti e i suoi sei pronipoti, con tanto di torta, spumante, musica (fisarmonica) e persino palloncini colorati. All’appello, purtroppo, mancherà soltanto suo marito Annunziato Calizia, per tutti “Nunziato”, che se ne andò prematuramente nel 2004. Intanto, stamattina le hanno fatto visita l’assessore ai Servizi sociali Umberto Peluso, che le ha donato una pergamena con le congratulazioni del Comune, i giovani del Servizio civile nazionale “Spazio Ragazzi”, una delegazione del Centro anziani (con a capo Cosimo Scintilla) e, ovviamente, gli amici di sempre, coloro che sono riusciti a tenerle testa e a rimanerle accanto in questo lungo e intenso viaggio che dura da “appena” un secolo.

 

 

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