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L’ex autista: «La vigilia di Natale m’incateno davanti al Comune e inizio lo sciopero della fame e della sete»

scuolabus

«Quando quasi tutti voi sarete a festeggiare con le vostre famiglie intorno a una tavola imbandita, io potrei incatenarmi davanti al municipio e cominciare uno sciopero della fame e della sete a oltranza».

Lo annuncia Goffredo Murani, 56 anni, ex autista di scuolabus del Comune di Oria, che da un lustro a questa parte, dopo quasi 18 anni di onorato servizio, indossa gli scomodi panni del disoccupato. Il suo posto lo perse nel 2012, quando gli fu preferito un altro LSU, che fu infatti stabilizzato.

Una ferita mai rimarginata sulla quale di recente è stato gettato altro sale: un altro ex LSU è stato assunto in pianta stabile dall’ente.

Goffredo Murani
Goffredo Murani

Oggi, Goffredo è l’ultimo LSU, a Oria e forse in tutt’Italia, che non è riuscito a strappare un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ha fatto causa, ma la giustizia ha i suoi tempi. Quando, qualche mese fa, sembrava essere finalmente giunto il suo turno, tutto è nuovamente cambiato: modifica al piano triennale delle assunzioni e soppressione, da parte del commissario prefettizio, della sua figura. Tradotto: il Comune non ha bisogno di autisti. E, invece, secondo Goffredo, il Comune avrebbe bisogno, eccome, di autisti, dato che il servizio scuolabus, da cinque anni ai giorni nostri, è puntualmente affidato a un’impresa esterna con costi che, a suo dire, sono esosi: migliaia e migliaia di euro ogni mese (con mezzi pubblici e costi vivi, come manutenzione, assicurazione e bollo, a carico del Comune) pur di non internalizzare e rendere più economico il trasporto scolastico.

Nei giorni scorsi, per la precisione nel pomeriggio di martedì 12 dicembre, Murani è stato ricevuto dal commissario straordinario Pasqua Erminia Cicoria. Durante un lungo colloquio, la vicaria del Prefetto ha spiegato al suo interlocutore le ragioni tecniche per le quali non si è finora potuto procedere alla sua stabilizzazione (mancherebbero delle deliberazioni di Giunta e di Consiglio). Dopo quel colloquio, ancor più mortificato, Murani dichiara: “Il commissario mi ha detto che deve verificare le esigenze di fabbisogno del personale e che forse se ne potrebbe parlare il prossimo anno, ma sapete quanto importa a me, giunto a questo punto, delle esigenze del Comune? Io ho a cuore le esigenze di sopravvivenza mie e della mia famiglia, dopo che ho servito le esigenze del Comune per ben 17 anni…”.

È per questo motivo che alla vigilia di Natale ha deciso d’inscenare una protesta davanti a palazzo di città. E poi di non mangiare e di non bere, a oltranza.

Oltre a ciò e fermo restando il contenzioso già in piedi, Murani intende segnalare un dossier alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi e a quella presso la Corte dei conti un dossier proprio riguardo il servizio di trasporto scolastico comunale in modo tale – riferisce – «che possano essere accertate tutte le eventuali responsabilità penali, civili ed erariali del caso e che i responsabili, siano essi amministratori, dirigenti o dipendenti comunali possano finalmente pagare in prima persona come io ho pagato e sto pagando dopo che denunciai un funzionario per abuso d’ufficio, funzionario che me la fece pagare quando, nel 2012, il dirigente del personale gli affidò la pratica per la mia stabilizzazione».

«In difesa del mio diritto al lavoro e a un’esistenza libera e dignitosa lotterò con tutte le mie forze – conclude Murani – e con ogni strumento che la legge mi concede».

 

 

 

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