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La Corte dei Conti bacchetta il Comune, il consigliere: «Gestione disastrosa e giustificazioni inconsistenti»

comune erchie new polito

Tralascio qualsiasi commento su alcuni riferiti accadimenti verificatisi nel Consiglio Comunale del 30 novembre 2017, relativi ad espressioni verbali e “fisiche” di alcuni “signori” che siedono nell’assise comunale; mi chiedo dove viviamo e dove andremo a finire se la violenza, fisica e verbale, viene anteposta ad un dialogo costruttivo e civile, rispettoso sia della persona sia del luogo espressione della massima democrazia. Mi viene in mente una citazione di Goethe “chi è nell’errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza”.
Questa amministrazione si è mostrata ancora una volta incapace di costruire un dialogo, incapace nel dare una risposta ai numerosi dubbi di comuni cittadini e dei consiglieri di minoranza, supportati da dati tecnico/scientifici e medici obiettivamente inconfutabili.
E ancora, per dirla con Dante, mi sono perso forse “nel mezzo del cammin della mia vita” (forse perché la “deficienza senile” con i suoi vuoti di memoria e incapacità di comprensione si sta impadronendo già della mia persona?): la maggioranza intende o no mandare a casa Heracle, la società che vorrebbe realizzare il megaimpianto di compostaggio in Erchie? Ed intendo se lo voglia davvero, con tutte le sue forze, o sia soltanto un riempirsi la bocca, un dare la caramella al bambino “capriccioso” che piange (in questo caso il popolo); dubbi più che leciti dal momento che si susseguono le dichiarazioni pubbliche a favore dell’impianto da parte di alcuni della maggioranza (Presidente del consiglio e assessore Argese, quest’ultima in un’altra seduta di consiglio comunale).

Detto questo, senza entrare troppo in questioni squisitamente specialistiche e tecniche, vorrei fare qualche sintetica considerazione sui pesanti rilievi formulati dalla Sezione Regionale della Corte dei Conti n. 146/PRSP/2017 in ordine al rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2014 nonché sulle successive giustificazioni (quando formulate!) e rimedi da parte della attuale maggioranza politica in risposta alle criticità enunciate dalla Sezione di controllo.
Le blande e poco convincenti motivazioni prodotte con la delibera di Consiglio Comunale n. 1 del 09.01.2018 di presa d’atto delle osservazioni formulate dall’Organo di controllo, evidenziano una palese, scoraggiante e deprimente incapacità a condurre una sana e corretta gestione.
La Corte dei Conti ha posto in essere specifiche e circostanziate criticità, già osservate e non soddisfatte in sede di istruttoria, sulla attività gestionale del Comune e particolarmente ha evidenziato:
• reiterato ricorso alla anticipazione di tesoreria
• scarsa propensione al recupero dell’evasione tributaria;
• riscontro dei risultati della gestione e movimentazione di residui costituiti in anni
precedenti il 2010;
• anzianità dei residui e disallineamenti nella parte capitale del rendiconto;
• debiti fuori bilancio;
• evidenti e rilevati parametri di deficitarietà;
• rapporto sulla tempestività dei pagamenti

La soluzione al primo rilievo sarebbe rappresentata, a detta dell’Amministrazione, dalla anticipazione di liquidità avuta dalla CCDDPP, tra l’altro richiesta con atto di Giunta piuttosto che di Consiglio comunale in spregio a precisi richiami normativi sanciti nel TUEL e di Regolamento comunale. Sostanzialmente nulla cambia, in quanto sempre di ricorso ad indebitamento si tratta, e sempre interessi da pagare derivano da tale operazione, e quindi allo stesso tempo permane e non viene superato il rilievo fatto dalla Corte in merito alla incapacità dell’ente al recupero di risorse proprie per fronteggiare le spese correnti. In altre parole hanno estinto dei debiti con un altro debito di oltre due milioni di euro su cui chiaramente la cittadinanza paga i relativi interessi!

La parte riferita, poi, al recupero dell’evasione tributaria, malgrado il riferimento al potenziamento dell’ufficio tributi sin dal lontano 2015, è insufficiente a superare i rilievi mossi, posto che dall’atto non risultano specificati riscontri precisi in termini di riscossioni effettive. Ad alimentare ulteriori perplessità è la differenza dei numeri riferiti nell’adunanza presso la Corte dei Conti rispetto a quelli indicati nel questionario (possiamo dire che hanno dato letteralmente i numeri!).

Ancora, le giustificazioni relative al riscontro dei risultati della gestione e movimentazione dei residui costituiti in anni precedenti al 2010 nonché alla anzianità dei residui stessi, sono motivate con i vari riaccertamenti susseguitesi negli anni 2015 e 2016 attraverso i quali si è proceduto alla eliminazione e riallineamento dei residui. Tale operazione, se ed in quanto operata, sembra incerta posto che si ignora di quali residui si tratta, dell’entità economica e dei criteri adottati nell’eliminazione. In aggiunta resta non chiarito se i residui non aventi i requisiti di esigibilità sono stati totalmente stralciati o se, in maniera non corretta, si stia procedendo ad una eliminazione artatamente dilazionata nel tempo e nel corso degli anni, a seconda dell’impatto che tali cancellazioni potrebbero avere sugli equilibri di bilancio.

Per la parte riferita ai debiti fuori bilancio la Corte ha fatto un importante riferimento a gravi irregolarità nelle procedure adottate dal Comune che hanno causato e tuttora causano oneri e responsabilità (queste ultime è facile immaginare di chi!). Ne deriva che il richiamato riferimento all’approfondito controllo di ogni singolo settore avrebbe richiesto, viceversa, la conoscenza puntuale e precisa di tutte le passività, circostanza che in delibera non viene evidenziata.

Anche la giustificazione riportata in delibera sul rapporto della tempestività dei pagamenti è insufficiente a superare le eccezioni della Corte dei Conti. Il miglioramento dei giorni medi di pagamento, passato da un indice di tempestività di 194 gg. nel 2014 ad un indice di 132 nel 2017 non rappresenta ad oggi il rispetto di quanto previsto dalla norma, che prevede un termine di 30 giorni dalla data di ricevimento fattura o di richiesta di pagamento.

In riferimento al punto 6 sopramenzionato, si fa una ottimistica previsione riguardo ad un miglioramento dei parametri di deficitarietà già dall’esercizio 2017 basandosi più che altro su buoni propositi, anziché su dati di fatto.

Al di là di quanto rappresentato, nulla viene detto in merito ai chiarimenti non forniti alla Corte dei Conti riguardo al richiesto prospetto dettagliato non compilato, riguardo ai finanziamenti di “titoli di spesa maturati in esercizi vetusti…a competenza e non a residuo…in assenza di alcuna giustificazione contabilmente valida…”.

In conclusione, a parere dello scrivente le motivazioni e rimedi enunciati nella delibera di C.C. n.1 del 09/01/2017 appaiono incongrue e non idonee a superare le eccezioni mosse e, cosa ancor più grave, a scongiurare esiti svantaggiosi se non addirittura catastrofici per la futura gestione amministrativa e chiaramente per l’intera cittadinanza (dissesto finanziario!); risulta evidente che esse, non solo manifestano una chiara inadeguatezza a superarle, ma rilevano altresì una incapacità a gestire la cosa pubblica ed una scellerata propensione all’indebitamento delle casse comunali.

Quali, quanti e quanto gravi saranno i rilievi che dovremo aspettarci dalla Corte dei Conti per gli esercizi 2015 (già sub judice per altri aspetti), 2016 e 2017?

La presente quale atto di dovuta informazione alla cittadinanza e per chiarezza sugli accadimenti amministrativi.

Dott. Giuseppe Polito (consigliere comunale di Erchie)

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