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Incontro in Comune tra Mab e sub-commissario: si è parlato di polo culturale, opere pubbliche e Pug

castello imperiali

Antonio De Franco
Antonio De Franco

Oggi, a partire dalle dalle 11,30, si è tenuto in Comune a Francavilla Fontana un incontro tra la gestione commissariale e una delegazione del Movimento autonomo di base (Mab) che nei giorni scorsi era intervenuto per sollecitare il definitivo lancio del polo culturale comunale. L’incontro è avvenuto tra il sub-commissario Vincenzo Calignano (il commissario Guido Aprea era assente per altri impegni), il coordinatore Mab Antonio De Franco e altri tre associati. Si è parlato non soltanto di museo e biblioteca, ma anche di altre tematiche amministrative ritenute rilevanti. Questo il sunto trasmesso dal Mab:

Biblioteca.

L’associazione ha rilevato come sia una grave mancanza che alla biblioteca nei nuovi locali non funzioni il servizio di lettura e la sala lettura. A tal proposito si richiamano problemi di agibilità che, però, non valgono per il personale, per l’utenza che si sofferma per il ritiro/consegna del prestito librario e per tenere dei convegni. Si tratta di un controsenso che è al limite di una omissione di servizio pubblico.
Se il problema consiste, come si sente dire in città, nei lavori da fare per l’autorizzazione anti-incendio ed allora il M.A.B. ha fatto presente che essi, già sin da settembre scorso (vigente l’amministrazione Bruno) si sarebbero potuti fare con rendicontazione a carico del finanziamento per il progetto presentato alla Regione e che è stato ammesso essendo di data successiva senza, quindi, aspettare e perdere tempo.
Ma la cosa importante (ed anche grave) è che la ritenuta inagibilità non è motivo sufficiente per non far svolgere il servizio e la sala di lettura. Considerato il numero comunque limitato di persone che utilizzano questo servizio si può ben superare lo scoglio temporaneo della inagibilità e far funzionare la sala lettura.
Museo.
L’associazione ha chiesto che il bando per la gestione del Museo – che si faccia quanto prima – preveda che il gestore sia una impresa specializzata in archeologia con le figure professionali appropriate puntando a favorire l’implementazione anche della parte multimediale in vista di un futuro sviluppo razionale dell’area museale. Quindi, massima attenzione alla parte “tecnica” della offerta.
Il M.A.B. ha rilevato come occorre fare una ricognizione delle opere e attrezzature risultanti al collaudo del Polo Museale (i lavori eseguiti con finanziamento pubblico) che non si sono mai viste (tipo i segnali e infissi del percorso guidato per i diversamente abili, la pannellatura murale di descrizione delle sale e del percorso museale, i filmati in 3D relativi alla struttura del Castello e alla sua realizzazione nel tempo da quando era una torre difensiva, non si sono mai visti buona parte dei filmati e file audio-visivi, non sono mai stati posti in essere gli ologrammi che erano previsti uno per ogni stanza mentre se ne riscontrano esserci solo due ed altre cose) invitando il Commissario a voler inoltrare il tutto alla Procura della Repubblica per i maggiori e più approfonditi accertamenti del caso.

In merito alla “vertenza opere pubbliche/collaudi”.

Prendendo spunto dalla situazione per nulla chiara dell’appalto del Museo il M.A.B. rilevando altre incongruenze in lavori pubblici ha fatto riferimento ad altri lavori quali:
Il secondo lotto dell’appalto della rigenerazione urbana al quartiere San Lorenzo dove la situazione del marciapiede cementizio dello skate park, la situazione del campetto di calcio, la situazione del fabbricato, in particolare del solaio e degli impianti interni lascia pensare che almeno il collaudo è stato fatto nonostante la difformità della qualità dei lavori rispetto al capitolato. La cosa è evidente per il marciapiede cementizio confrontando quello eseguito due anni prima col primo lotto rispetto a quello del secondo.
I lavori di sistemazione delle aiuole in viale Lilla in particolare rispetto alla piantumazione del pitosforo della quale non si capisce come abbiano passato il collaudo atteso che essa è stata eseguita senza alcuna arte agricola creando le condizioni affinché le piante non attecchissero. Certo le piantine restano verdi per qualche giorno ma vedendo come sono piantate si capiva benissimo il destino che avrebbero fatto.
I lavori di ripristino del Canale Pendinelle il cui piano e pendenza di deflusso, nonché il crollo delle pareti del canale e il ristagno dell’acqua stanno lì a testimoniare una esecuzione dei lavori che evidentemente il collaudo non ha ben rilevato non potendosi ipotizzare che finalità dei lavori fosse un siffatto ripristino.

La situazione dei lavori pubblici è tale – perpetuatasi nei tre anni della Amministrazione Bruno che non ha minimamente scalfito le prassi non commendevoli attuate in siffatti lavori – che l’associazione ha chiesto al Commissario di procedere ad inviare i fascicoli alla Procura della Repubblica previa succinta indagine interna.

In merito al P.U.G.

Il M.A.B. ha espresso la sua soddisfazione per la volontà espressa a nome del Commissario dal dott. Calignano, di dare corso alla adozione dell’importante atto regolatorio. Il M.A.B. ha sollecitato che ciò avvenga per porre rimedio alla situazione abitativa della (ex) zona B che ha raggiunto livelli alti di invivibilità a causa della elevata concentrazione. Occorre indurre le nuove famiglie ad andare ad abitare nelle periferie, in particolare le nuove definite col P.U.G. aumentando anche la cubatura.

Pertanto, De Franco ha chiesto un uovo incontro direttamente al commissario per per valutare le azioni messe in campo dalla gestione commissariale.

 

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