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Scena muta davanti al Gip per i due fratelli accusati del tentato omicidio Canovari

Autovettura Alfa 147 utilizzata dai fratelli CAVALLO

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del Gip i fratelli francavillesi Alessandro (28 anni) e Pietro (44) Cavallo. I due, difesi dagli avvocati Antonio Andrisano e Angela De Cristofaro, stamattina hanno sostenuto l’interrogatorio di garanzia dopo essere stati arrestati per il tentato omicidio del 50enne Cosimo Canovari. Quest’ultimo, nel pomeriggio del 24 aprile 2017, fu raggiunto e ferito a un avambraccio da uno dei quattro colpi di pistola calibro 9, partiti da sotto casa sua in via Cotogno 3 a Francavilla Fontana, dopo essersi affacciato al balcone per sbirciare chi avesse citofonato. I Cavallo, che resteranno in carcere, hanno scelto di fare scena muta e di non rendere, per il momento, la loro versione dei fatti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Biondi. Nei loro confronti, i carabinieri in forza al Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia della Città degli Imperiali hanno eseguito, due giorni fa, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dallo stesso Gip su richiesta del pubblico ministero Simona Rizzo. Stando alle ricostruzioni degli investigatori, con le quali ha concordato il Pm, all’origine dell’agguato ci sarebbe stato un debito (forse per droga) contratto da un congiunto dei Cavallo con il figlio di Canovari. Il giorno prima dell’azione di fuoco, ci sarebbe stato un litigio tra quest’ultimo e Alessandro Cavallo, il quale avrebbe poi organizzato la spedizione punitiva in compagnia del fratello.

 

 

 

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