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Oria, il Rione Castello rischia di scomparire: solo 600 residenti, serve aumentare i confini

Nel centro storico, oggi, risiedono soltanto circa 600 persone, perlopiù sopra i 50 anni. Il Rione Castello, stando così le cose, rischia di scomparire del tutto e di non partecipare neppure al prossimo Torneo dei Rioni in programma ad agosto: sarebbe il primo Torneo con tre quartieri partecipanti anziché quattro.

Il capitano del Castello, Oscar Spina, e l’intero consiglio direttivo si sono dimessi nell’indifferenza generale. La soluzione al problema, durante la scorsa campagna elettorale, è stata proposta dai rionali a tutti i candidati sindaco: sarebbe fondamentale aumentare i confini rionali per rimpinguare il numero di collaboratori e, non secondariamente, le finanze di una realtà – numerosi i palii nel palmares – che è sull’orlo del default. Inoltre, sarebbe auspicabile procedere adesso, poiché l’evento clou dell’estate oritana, il Corteo-Torneo appunto, è ormai alle porte.

Già in passato la questione si era presentata in tutta la sua drammaticità, e difatti degli allargamenti dei confini c’erano stati nel 1976, negli anni ’80 e poi ancora negli anni ’90 (anche se quest’ultimo adeguamento non è mai stato concretamente preso in considerazione).

Un progetto di questo tipo si era avuto con la precedente Amministrazione comunale, ma poi non se n’era fatto più nulla per questioni temporali (caduta anticipata del sindaco Mimino Ferretti).

Il tempo, insomma, stringe e si rende necessario un intervento coordinato di Comune e Pro Loco per scongiurare il triste destino di un sodalizio in serio pericolo: di questo passo, dove si dovranno trovare atleti e figuranti? Come sarebbe garantita l’autosufficienza economico-finanziaria per far fronte alle spese?

Chiaro è che, oltre all’impegno delle istituzioni, fondamentale sarebbe la collaborazione degli altri rioni, poiché – ovviamente – un ampliamento del Castello comporterebbe in automatico una riduzione di per San Basilio, Lama o Judea, se non per tutti e tre.

Un sacrificio che sembra proprio valga la pena sostenere – tutti insieme, senza inutili campanilismi o egoismi – per salvare la storia.

Eliseo Zanzarelli

 

 

 

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