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Concerto finale della festa patronale, l’opinione: «Non business, ma investimento per la crescita»


Si riceve e pubblica qui di seguito l’opinione di un cittadino, Domenico Truppi, dopo aver letto questo articolo:

Domenico Truppi

Spettabile redazione,

ho letto con interesse l’articolo sul concerto degli Stadio che mi ha stimolato ad alcune riflessioni da semplice francavillese che vorrei condividere con la redazione e con i lettori.

Partendo dal presupposto che non ha senso fare la gara tra amministrazioni riguardo alle presenze, bisogna focalizzarsi su quale obiettivo si intende raggiungere con una manifestazione come quella dell’altro ieri e se è il caso di renderla a pagamento o meno.

L’obiettivo dei tre giorni di festa, mai come quest’anno, era chiaro: offrire un momento di intrattenimento e condivisione non solo alla città ma anche al resto dei comuni pugliesi e ai turisti di passaggio.

È stata quindi realizzata una comunicazione battente ed efficace, a partire dal logo fino allo scandire delle notizie sui social e sui media.

È il tentativo, riuscito tra l’altro, di affermare una identità chiara e riconoscibile della Festa e di Francavilla.

Nel merito del concerto, l’obiettivo mi pare altrettanto evidente: attirare un pubblico di età compresa tra i 30 e i 60 anni che possa godere dell’evento, rimanere in città e usufruire dell’offerta gastronomica locale.

Non ho dati oggettivi per misurare quello che in economia aziendale si chiama il ROI, il Ritorno sull’investimento, ma si può tranquillamente affermare che questo scopo è stato ampiamente raggiunto.

La sera del concerto, ancora più delle altre sere, le vie erano piene di turisti che guardavano interessati alla nostra città vestita a festa e ripulita per l’occasione. Ben oltre la mezzanotte c’era ancora gente che chiedeva posto ai tavoli ultra affollati.

Di questa bella festa popolare si parlerà ancora a lungo anche fuori delle mura di Francavilla e sarà un forte driver per l’incremento delle future visite in città anche nelle sere d’inverno.

Questa deve essere quindi una strategia, non una gara a chi ce l’ha più… pieno (il concerto).

Abbiamo due occasioni principali in città a cui dobbiamo dedicare le nostre attenzioni: la festa patronale e Pasqua.

Non è consentito improvvisare o essere provinciali, se davvero vogliamo fare emergere la differenza dello spirito profondo di Francavilla rispetto ad altri comuni che hanno una offerta turistica di ben altro tipo.

Per noi, l’Unione tra l’osservanza del rito religioso e l’operosità instancabile dei commercianti può creare il valore aggiunto.

In quest’ottica, un concerto che attira molte persone, con un target ben definito, deve essere un investimento e non un momento di speculazione. Ogni centesimo di questa operazione sarà ripagato con gli interessi ai francavillesi, anche in termini di ritorno di immagine e di orgoglio cittadino.

Tra l’altro, al momento non ci sono aree opportune in cui realizzare grandi eventi a pagamento, ma questo è un altro tema su cui si può discutere in altre sedi.

Sul tema Fondazione, nonostante sia un tema interessante, è opportuno fare attenzione al fatto che il vero successo di questo evento sta nella comunità e nello spirito dei volontari, non dobbiamo correre il rischio che possa diventare una mera occasione di business o di speculazione politica.

Con l’istituzione di una struttura rigida e permanente come una Fondazione, da un lato abbiamo la comodità di avere un ente che lavora tutto l’anno, dall’altro si scatenano un po’ di appetiti…

Grazie per il momento di confronto che avete voluto innescare in città. Buon lavoro.

Domenico Truppi

 

 

 

 

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