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Laici con la poltrona degli altri? Critici in passato, quest’anno dietro alla processione c’erano anche loro

La chiamano coerenza. Consiste nel dimostrare anche coi fatti ciò che si sostiene a parole. Numerose polemiche ha suscitato, negli anni scorsi, la presenza degli amministratori comunali – sindaco & Co. – alle processioni, in particolare a quelle dei Misteri e della Madonna della Fontana.
La questione è stata nel tempo sollevata soprattutto dal radicale e laico Sergio Tatarano, che oggi è assessore nella Giunta Denuzzo. Tatarano, coerentemente con le sue idee di sempre, venerdì scorso, non ha sfilato dietro la statua della Vergine, anche se – a differenza che negli anni passati – non ha criticato, almeno pubblicamente, quanti tra i suoi alleati l’hanno fatto.
E chi ha sfilato? Diversi esponenti de “La città futura”. E passi per chi in precedenza non si era proprio espresso (come lo stesso primo cittadino Antonello Denuzzo) o per chi, come il consigliere Mimmo Tardio, è devoto da sempre (tra l’altro, insegna Religione a scuola).
Come fatto emergere dall’ex consigliere di Rifondazione comunista Emanuele Modugno, seguito a ruota dall’ex sindaco Maurizio Bruno e dall’ex assessore Alessandra Latartara, però, non hanno dato seguito a ciò che precedentemente (e pubblicamente) avevano sostenuto, l’assessore Domenico Magliola e il presidente del Consiglio comunale Domenico Attanasi, a loro volta espressione della maggioranza che oggi amministra la Città degli Imperiali.
Loro, venerdì sera, c’erano dietro il simulacro della patrona. Ma, come Tatarano aveva criticato le intere pregresse Amministrazioni per le passerelle nei cortei clericali – a suo dire indegne in uno Stato laico – così Magliola e Attanasi avevano impiegato toni molto critici, in particolare nei confronti dell’Amministrazione Bruno.

I post “incriminati”

I loro post su fb sono stati ripescati proprio dagli ex amministratori, ed eccoli:

Domenico Attanasi, 14 settembre 2016:

“Sogno di una notte di fine estate.

Questa notte ho sognato una processione senza i politici. La prima della storia. Senza consiglieri comunali. Senza assessori. Senza Sindaco. Senza Parlamentari. Senza nessuno. Soprattutto, senza quelli che, in campagna elettorale, alla domanda “Credi in Dio”, rispondevano “Sono un Nomade”.
Ma temo che resterà soltanto un sogno”.

Domenico Magliola, 26 marzo 2016 (periodo pasquale):

“Quanto di religioso sia rimasto in queste tradizioni proprio non lo capisco. Ho profondo rispetto per le religioni quando vissute nell’animo. Ma l’esibizionismo di questi giorni, secondo me, è lontanissimo dalla spiritualità. Ma sono solo un povero ateo che si fa troppe domande”.

Domenico Magliola, 18 aprile 2014:

La vera penitenza la fa chi segue la processione dei misteri da casa e si deve sorbire il commento di Mimmo Tardio (oggi suo alleato, Ndr)”.

Sergio Tatarano, 15 settembre 2014

“Mi è giunta voce che la nuova amministrazione di centrosinistra ha sfilato quasi al completo dietro la processione religiosa a Francavilla. Tutta la mia stima per quegli assessori che si sono sottratti a questo rituale medievale, dando senso alla parola ‘laicità’”.

Laici con la poltrona degli altri, ha commentato qualcuno.

La versione dei diretti interessati

Domenico Attanasi

«Ho partecipato in qualità di presidente del Consiglio comunale in quanto espressamente previsto dal cerimoniale», dichiara Attanasi (Idea per Francavilla), che aggiunge: «Il post in oggetto rappresentò più una provocazione, legata al fatto che l’ex sindaco Bruno in campagna elettorale si era opportunisticamente dichiarato ateo, salvo poi strizzare l’occhio al clero. Io non sono e non mi sono mai dichiarato ateo».

Domenico Magliola

Così, invece, Magliola (Libera Francavilla): «Ho riflettuto molto circa l’opportunità di partecipare o meno alla processione per la Madonna della Fontana. Ho sentito molte persone, soprattutto cattolici.  L’opinione di tanti, che alla fine ho voluto condividere con la mia partecipazione, è che lì io, assieme agli altri componenti la giunta, rappresentavamo la città. Ho partecipato, quindi, per rispetto verso la mia città e per i tanti cattolici che volevano che io ci fossi. È stata una scelta sofferta e pensata, ma credo alla fine giusta. Perché è una scelta che ha unito invece che dividere. Rimane il rispetto, sincero e profondo, per chi non ha condiviso le attuali mie riflessioni: si tratta di argomenti strettamente personali.  Io sono sereno con la mia coscienza e con i miei concittadini, domani parteciperei di nuovo».

 

 

 

 

 

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