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Curto (Ppi): «Galiano non ha proprio compreso la lezione politica»

Euprepio Curto

Si riceve e pubblica:

Pare che l’avvocato Galiano, intervistato nei giorni scorsi (ovviamente a reti unificate) dal bravo Eliseo Zanzarelli, abbia sostanzialmente chiesto a se stesso: ”Mi sono sempre chiesto che cosa ne hanno avuto (in termini politici) quei soggetti che li hanno sostenuti (i nuovi amministratori), se poi hanno certificato il loro isolamento politico, nel migliore dei casi, l’onta della mancata elezione in consiglio in altri”.
Poiché il riferimento era senza ombra di dubbio alla mia persona, credo che sia doverosa ed opportuna una breve replica.
Prima risposta. In termini politici ho conseguito il risultato di mandare a casa un’amministrazione inaffidabile. Sempre in termini politici. Avrei mille motivi ulteriori per giustificare tale decisione: dalle offese personali rivoltemi in Consiglio comunale, ai comportamenti squisitamente politici mai accorti, mai misurati, mai attenti e conseguenti alle proposte della opposizione che rappresentavo. Alla violazione del patto tra gentiluomini che prevedeva l’adozione di decisioni che la parte politica che rappresentavo, e rappresento, considerava la sostanziale cartina di tornasole dell’affidabilità dell’Amministrazione Bruno.
Fatto grave, dovrebbe capire l’avvocato Galiano, il non aver compreso la lezione politica, cosicché anche nella campagna elettorale che ne è seguita è prevalsa nel suo schieramento la propensione alla mia criminalizzazione veicolando la tesi di una mia presunta slealtà nei confronti del candidato sindaco del centrodestra che – Galiano lo dovrebbe sapere avendomi conosciuto sin troppo bene – per natura mi è completamente estranea.
Da qui, conseguentemente, l’appoggio esplicito al turno di ballottaggio alla coalizione guidata da Antonello De Nuzzo. Un appoggio che, credo, al pari degli altri appoggi esterni, sia stato decisivo per la sua vittoria finale.
Che cosa ne abbia personalmente avuto di questo sostegno, è materia estranea alla mia cultura politica, una cultura dove il mero baratto è categoricamente escluso, anche se non vivo nel mondo delle bambole e so, sia pure sobriamente, essere consequenziale a tutto.
Che tale sostegno abbia prodotto il mio (e dei miei amici) isolamento politico è un problema che attualmente non mi pongo dal momento che sono impegnatissimo nella mia seconda grande passione (oltre la politica), ovverosia l’attività professionale.
Che non abbia gradito la mancata elezione non è un mistero, ma parlare di onta nei riguardi di chi pur sempre ha conseguito non meno di 400 voti di preferenza, nonostante l’80 per cento della lista fosse composta da miei elettori, mi pare per davvero fuor di luogo.
Certo, avrei potuto assumere una condotta differente. Ovverosia, nel momento di più grande difficoltà nella composizione della lista avrei potuto fare una cosa semplicissima, chiedere ospitalità ad altre liste.
In tal caso, Galiano può stare tranquillo, avrei ancora una volta conseguito il primo posto nelle preferenze.
Non lo feci per lealtà nei confronti del mio candidato sindaco. E di ciò non sono per nulla pentito.

Avv. Euprepio Curto

 

 

 

 

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