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Maltrattamenti, estorsione, furto, rapina e cattive frequentazioni: in carcere tre uomini


Deve scontare una pena residua di 11 mesi e 20 giorni di reclusione dopo essere stato condannato per maltrattamenti in famiglia ed estorsione nei confronti dei genitori. I carabinieri della Stazione di Erchie hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, a carico del 36enne ercolano C.M. Questi, già affidato in prova ai Servizi sociali, nel mese di ottobre 2014, minacciò con un coltello sua madre e suo padre affinché gli dessero dei soldi destinati ad acquistare stupefacenti. Quando suo padre si rifiutò di darglieli, dette in escandescenze e prese a distruggere mobili e suppellettili in giro per casa. Le urla di paura dei coniugi richiamarono l’attenzione dei vicini, che contattarono i militari dell’Arma, i quali giunsero sul posto per poi disarmare e arrestare in flagranza l’allora 31enne. Dopo quasi quattro anni, condanna e carcere.

Carcere anche per il 30enne di Ostuni F.U., nei cui confronti i carabinieri della Stazione ostunese hanno eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica di Monza, a seguito di una condanna per una rapina e un furto commessi a Milano e Vimodrone (Milano) nel 2011 e nel 2015. L’uomo deve scontare una pena di tre anni di reclusione.

Sospensione dell’affidamento in prova ai Servizi sociali e trasferimento in carcere, invece, per il 50enne cegliese G.S. I carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica hanno eseguito nei suoi riguardi un provvedimento emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Lecce. La misura dell’affidamento in prova ai Servizi sociali era stata emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Bolzano, ma in seguito l’uomo ha trasferito il domicilio da Bolzano a Ceglie Messapica ed è quindi stato assoggettato ai controlli dei militari cegliesi e della magistratura di sorveglianza leccese. E proprio durante uno dei controlli a suo carico, il 50enne è stato trovato in compagnia di una donna straniera – già nota alle forze di polizia – che quando ha notato i carabinieri è fuggita in un’altra camera dell’appartamento controllato e ha finto di essersi fatta male a un ginocchio. In realtà, aveva tra le mani 1,3 grammi di hashish. Sempre durante la perquisizione, è poi entrato im casa un uomo risultato avere precedenti per droga. Da queste frequentazioni da parte del 50enne è scaturita la segnalazione al magistrato, il quale ha poi effettivamente optato per la sospensione dell’affidamento in prova. La prova stessa, insomma, è fallita.

 

 

 

 

 

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