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Bancarotta, corruzione, peculato e altro: nei guai sindaco, predecessore e altre undici persone


Bancarotta fraudolenta. Stamane all’alba i finanzieri del Comando provinciale di Brindisi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico del sindaco di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo, dell’ex sindaco sampietrano Maurizio Renna, del presidente del Cda di  “Fiscalità locale Srl” Luigi Conte (tutti ai domiciliari).

Pasquale Rizzo

Quattro altre persone sono indagate e piede libero per peculato e corruzione in merito all’affidamento di appalti per il verde pubblico. Sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per un anno a carico del dipendente comunale Cosimo Delle Donne e il sequestro preventivo – finalizzato alla confisca per equivalente – di denaro e beni per un ammontare di 200mila euro a carico di sei indagati: Luigi Conte, Roberto Chiechi, Maurizio Renna, Cosimo Delle Donne, Pietro Caputo e Luca Cocciolo. Nel corso dell’inchiesta è stato anche scoperto il furto della fascia tricolore del primo cittadino.

L’ordinanza, firmata dal gip Stefania De Angelis su richiesta del pm Luca Miceli, è fondata su gravi indizi di colpevolezza ed esigenze cautelari.

Maurizio Renna

L’origine delle indagini è da individuare nel fallimento della società partecipata dal Comune Fiscalità locale Srl, dichiarato dal tribunale il 13 aprile 2017.

La società era stata gestita sia dall’Amministrazione Rizzo (sindaco anche dal 13 aprile 2010 al 31 maggio 2015) sia dall’Amministrazione Renna (sindaco fino al 21 maggio 2017).

L’ipotesi principale di reato è quella di bancarotta fraudolenta e pende sul capo, oltre che di Rizzo e Renna, anche di Conte (presidente Cda di Fiscalità locale dal 17 aprile 2012 al 29 maggio 2015, poi liquidatore della società), Giovanni Verdura (presidente Cda dal 19 aprile 2007 al 17 aprile 2012), Angelo Caforio (presidente del collegio dei revisori della società dal 24 ottobre 2007 al 28 aprile 2008, poi revisore unico dal 6 novembre 2008 al 17 aprile 2012. Per investigatori e Procura, coi quali ha concordato il giudice per le indagini preliminari, “concorrevano a cagionare il dissesto della società poi dichiarata fallita il 13 aprile 2017 mediante false comunicazioni sociali ex art. 2621 codice civile”.

Dopo una certosina analisi dei bilanci societari, è contestata loro, a vario titolo, una gestione non proprio ortodossa della partecipata, connotata dall’inserimento nei vari documenti contabili, depositati anno per anno, di poste risultate fittizie o mai conseguite.

Conte è indagato anche per peculato: secondo l’accusa, infatti, si sarebbe “appropriato di appropriato di 38.081, somma riscossa a titolo di tributi per conto del comune di San Pietro Vernotico ed appartenenti a tale ente territoriale di cui aveva la disponibilità in ragione della carica ricoperta” quando – sempre secondo i militari della Finanza – avrebbe potuto trattenerne soltanto 2.852,27 a titolo di aggio medio sulle imposte riscosse a lordo di Iva e commissioni”. E ancora: “Per gli anni 2012, 2013, 2014 e fino al 31 agosto 2015 avrebbe accreditato 161.877,57 sul conto corrente intestato a Fiscalità locale Srl, per utilizzarli onde far fronte alle esigenze di gestione della società, e quindi non riversandole doverosamente nelle casse del Comune”.

Stessa accusa nei riguardi di Roberto Chiechi, liquidatore della partecipata dal 12 agosto 2015, che si sarebbe appropriato di denaro del Comune di San Pietro Vernotico per un ammontare di 14.288,5 euro anziché di 8.080,86 a titolo di aggio medio sui tributi riscossi.

Ipotesi di corruzione per atto contrario al dovere d’ufficio nei confronti di Renna, Delle Donne (responsabile dell’Ufficio tecnico comunale) e Pietro Caputo (rappresentante legale della cooperativa Ad Maiora” di San Pietro Vernotico) in riferimento alla gara per l’affidamento del servizio di sfalcio delle erbe in zona 167, Campo di Mare e piazza Europa: “determinato da Renna”, Delle Donne avrebbe affidato a Caputo il servizio per un importo di 4.941 euro e “in modo diretto, l’esecuzione delle opere relative alla sostituzione di un contenitore per l’acqua presso il cimitero comunale, per un importo 1.160,95″.

In cambio, Caputo avrebbe promesso a Renna l’affidamento di parte dei lavori a due persone, una identificata e residente a San Pietro Vernotico (per un valore di 500 euro), l’altra in fase di identificazione. E inoltre: “l’assoluta disponibilità ad effettuare ogni tipo di lavoro a favore di chiunque indicato dallo stesso Renna”. Delle Donne, invece, avrebbe ottenuto il “taglio di arbusti nella sua abitazione”.

Un’altra ipotesi di rato è quella di turbata libertà degli incanti in concorso a carico di Renna, Delle Donne, Maria Mariano (dipendente Ufficio tecnico) e Caputo (coop Ad Maiora) per quanto concernette la “gara relativa allo sfalcio delle erbe infestanti con successiva pulizia dei luoghi, oltre alla raccolta ed al trasporto del materiale delle operazioni, in Piazza Europa, nelle aiuole della Zona 167 e presso la Marina di Campo di Mare”.

Delle Donne, il 21 giugno 2017, convocò tre ditte cui chiese un’offerta – secondo l’accusa – predisposta dal responsabile e da Mariano sulla base di direttive impartite il 5 giugno dal sindaco Renna allo scopo di favorire Caputo. Le altre due ditte convocate, con sede a Napoli, sarebbero state opzionate proprio “in quanto molto distanti e assolutamente disinteressate alla gara”, che effettivamente ignorarono. Così quei lavori furono affidati a Caputo, il quale peraltro “aveva già svolto e terminato i lavori prima dell’assegnazione”.

Per Delle Donne e Mariano anche “l’aggravante di aver commesso il fatto quali persone preposte dalla legge o dall’Autorità agli incanti o alle licitazioni”; per Renna “l’aggravante di aver commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione o ad un pubblico servizio”.

Ipotesi corruzione, poi, per Delle Donne e Luca Cocciolo (amministratore di fatto della ditta “L&L società cooperativa sociale” con sede sempre a San Pietro Vernotico in relazione al servizio di potatura di 250 alberi nel centro abitato: in cambio dell’affidamento dei lavori a Cocciolo, Delle Donne avrebbe ottenuto il “taglio di arbusti nella sua abitazione”. Secondo l’accusa anche in questo caso l’escamotage per affidare direttamente il servizio sarebbe consistito nell’invito fittizio di due ditte oltre a quella di Cocciolo, una di Capurso, l’altra del Leccese “affinché tali aziende non partecipassero alla luce dello scarso valore economico della procedura di evidenza e/o vi partecipassero con offerte economiche tali da non poter competere con l’offerta della L&L soc.coop.”. E quest’ultima società si aggiudicò la gara per 8.747,50 euro (34,99 euro ad albero). Per Delle Donne e Mariano c’è “l’aggravante di aver commesso il fatto quali persone preposte dalla legge o dall’Autorità agli incanti o alle licitazioni e l’aver commesso il fatto con violazione dei doveri inerente a una pubblica funzione o ad un pubblico servizio”.

Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno scoperto anche il furto di una fascia tricolore e di un quadro che si trovavano nella stanza del sindaco: a impossessarsene sarebbe stato Luigi Ventrella nella notte tra il 5 e il 6 luglio 2017. Lo stesso Ventrella avrebbe tentato il bis in data 14 luglio, ma in quell’occasione la presenza dei finanzieri l’avrebbe fatto desistere dal furto di un altro quadro.

Gli indagati saranno nei prossimi giorni ascoltati dal gip per gli interrogatori di garanzia. Si comincerà dalle persone ristrette ai domiciliari, poi a seguire tutti gli altri.

 

 

 

 

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