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Casa del popolo contro i distributori di acqua potabile: «Da diritto a business, ci si ripensi»

Immagine generica di repertorio

Si riceve e pubblica:

Restiamo basiti di fronte alla Delibera della Giunta Comunale di Torre Santa Susanna (n.84 del 05/06/2019) che dà il via libera all’installazione sul territorio comunale di due Case dell’acqua pubblica.

Cosa sono le “Case dell’acqua”? L’ennesima opera di mercificazione del bene comune per antonomasia. Questi distributori, di cui purtroppo anche altre amministrazioni comunali hanno scelleratamente scelto di usufruire, non fanno altro che erogare normalissima acqua pubblica ad un prezzo maggiorato.

In moltissimi casi al prezzo di 5 centesimi al litro, come in questo caso: nella delibera si legge infatti che il prezzo iniziale non potrà essere superiore ai 5 centesimi al litro. Si potrebbe pensare che si tratti di un costo bassissimo, ma ricordiamo che il prezzo che spendiamo per la medesima acqua che arriva nei nostri rubinetti (e alle nostre fontane pubbliche) è di 1 euro per metro cubo (ovvero 1000 litri).

Denunciamo inoltre l’operazione di mistificazione che i gestori di tali distributori mettono in atto a danno dei cittadini: si comunica in maniera assolutamente erronea che l’acqua erogata dal nostro acquedotto abbia bisogno di essere filtrata per chissà quali impurità presenti. Tutte balle!

L’acqua del nostro acquedotto è buonissima e controllata ogni giorno dai tecnici di Aqp. Anzi, secondo diverse ricerche, se i filtri di questi distributori non ricevono un’adeguata e periodica manutenzione ed igienizzazione, c’è il rischio che vi si formino colonie di batteri.

Siamo convinti che l’installazione di questi erogatori a pagamento di acqua pubblica, proveniente comunque sempre dall’Acquedotto, è in contraddizione con la lettera e lo spirito del referendum del 2011 e con la delibera n.42 del Consiglio Comunale Torre Santa Susanna del 19 novembre 2010, che con voto unanime dei consiglieri (tra cui anche gli attuali assessori Gallù, Missere e Pinto) impegnava l’Amministrazione a riconoscere che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini.

Non capiamo quindi le motivazioni della scelta del Sindaco e della giunta comunale. Chi avvantaggerà? Sicuramente non i cittadini.

Piuttosto, perché invece non aumentare il numero delle fontane pubbliche, affinché tutti i cittadini possano godere di un servizio basilare sempre più raro?

Il compito di un’amministrazione pubblica è proprio quello di tutelare e garantire tali servizi, e non far fare affari d’oro a privati che guardano ai beni comuni come ad una mucca da mungere.

Chiediamo quindi con forza al Sindaco Michele Saccomanno ed alla Giunta di annullare la delibera in questione.

Casa del Popolo Torre Santa Susanna

 

 

 

 

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