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Il 24 e 25 ottobre al castello di Oria le Giornate Federiciane nel ricordo dello Stupor Mundi e di San Francesco

La città di Oria ricorda quest’anno gli ottocento anni dalla prima crociata di Federico II, crociata che si concluse senza battaglie ( non solo, dieci anni dopo l’imperatore ed il sultano al-Malik al-Kamil siglarono un accordo di pace) e gli ottocento anni dal leggendario passaggio di San Francesco da Oria nel suo viaggio verso l’oriente.

Due grandi uomini del medio evo: un Santo, un uomo di Dio, predicatore di pace,  coraggioso e  umile; un Imperatore, forte, potente, deciso, colto ed intelligente, anch’egli però uomo ispirato a Dio e portatore di pace.

Due portatori di pace, due civiltà che si incontrano e si conciliano, un contesto sociale del 1200 a confronto con la realtà di oggi.

Proprio alla luce di ciò la Sezione della Società di Storia Patria per la Puglia, nella persona del Commissario Padre Alfredo di Napoli, e la Città di Oria, nella persona del Sindaco  Dr.ssa Maria Carone, hanno deciso di ricordare i due personaggi in giornate di studio, le Giornate Federiciane, che peraltro non si tenevano in Oria dal lontano 1995. Una edizione “speciale” per due ricorrenze “speciali”, la IX edizione che si terrà nei giorni 24 e 25 ottobre.

La prima edizione delle Giornate Federiciane, tenutasi nel maggio 1968, fu ideata e realizzata dal Dr. Donato Palazzo, illustre magistrato e uomo di grande cultura, allora presidente della sezione di Oria della Società di Storia Patria per la Puglia.

In tutte le otto precedenti edizioni si sono alternati studiosi di tutta Europa, che hanno trattato sotto svariati aspetti la figura dell’imperatore Federico II,  la società dell’epoca , l’architettura e la cultura federiciana.

Anche quest’anno illustri studiosi ed accademici ci intratterranno con importanti studi, questa volta sui due personaggi della nostra storia San Francesco e Federico II, due personaggi che dopo 800 anni sono più che mai attuali.

Un evento culturale di grande rilievo e significato, di stimolo e riflessione in un contesto sociale moderno , un contesto di globalità senza confini, ma ancora controverso e a volte conflittuale.

A rendere l’evento più  importante ha contribuito anche la famiglia Romanin Caliandro, la quale ha concesso l’uso del salone a piano terra del Castello svevo, luogo storicamente utilizzato per le precedenti edizioni e significativo per la ricorrenza in questione.

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