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Oria, il consigliere Carone (Oria è) dissente: «Bisogna ritrovare lo spirito di due anni fa, dialogo costruttivo con tutti»

Tommaso Carone

Di seguito una nota del consigliere comunale in quota “Oria è” Tommaso Carone, tra i fondatori – nel 2015 – della Coalizione per il Cambiamento, dal 2018 forza di maggioranza e amministrazione:

Mi sia consentito esprimere il mio dissenso rispetto al comunicato 15 maggio scorso della Coalizione del Cambiamento.

Ho personalmente contribuito all’idea e alla nascita della Coalizione del Cambiamento, che diventa protagonista di una querelle (se non vero e proprio scontro) istituzionale e politico con il Presidente del Consiglio e alcuni consiglieri della minoranza consiliare.

Ritengo che alla Coalizione e al sindaco che la rappresenta, per le sensibilità che hanno professato di avere, si imponga di salvaguardare e garantire il confronto democratico e la minoranza consiliare, garantendo perciò i luoghi istituzionali in cui tale confronto avviene e nel quale le minoranze si esprimono, poco o niente importando cosa sia accaduto in passato e poco o niente importando se la minoranza sia più o meno dialogante.

Si sarebbe potuto e dovuto trovare il modo per consentire ai consiglieri che ne avevano il diritto di partecipare alle commissioni: concordando, parlando, ascoltando, mediando.

D’altronde, la personale impossibilità o incapacità, che sia, di qualcuno di partecipare a sedute telematiche da remoto era ben nota: e invece si è preferito andare avanti lo stesso, a prescindere.

E il metodo “a prescindere” sembra sia quello ormai adottato dalla nuova Coalizione del Cambiamento e dal sindaco, che non ascolta chi dissente, chi non si allinea, finanche chi propone.

Sembra che il sindaco, e per la verità non soltanto lei, abbia dimenticato che nel 2018 è stata eletta con una coalizione allargata e perciò del tutto diversa da quella che la propose nel 2015, lasciando per strada pezzi importanti della coalizione.

La Coalizione per il Cambiamento era quella aperta, dialogante, inclusiva che ha vinto le elezioni del 2018, e che dovrebbe recuperare quello spirito, non quella che si è chiusa subito dopo in se stessa e che oggi mostra solo i muscoli, finanche ad alcuni dei suoi componenti.

Oggi sembra perciò ingeneroso additare qualcuno “in libera uscita”, senza fermarsi un attimo a riflettere che, forse, con il dialogo e il confronto qualche “libera uscita” si può evitare e tante altre si sarebbero potute evitare.

Tengo a precisare che in quello che scrivo oggi non vi è nulla di nuovo e di diverso rispetto a quello che ho sostenuto e che ho detto prima di oggi e in ogni sede a tutti i soggetti della Coalizione, primo fra tutti e ripetutamente al sindaco.

Avv. Tommaso Carone

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