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Oria, il rappresentante per la sicurezza dei lavoratori “denuncia” il Comune: «Normative inosservate anche in periodo Covid»

Leonzio Patisso

Questa mattina, il Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori del Comune di Oria Leonzio Patisso (Rsu Uil – Funzione pubblica) ha scritto alla sindaca Maria Lucia Carone, al “datore di lavoro per la sicurezza” del Comune di Oria (Ing. Emiliano Morrone), al segretario generale Rosario Cuzzolini, allo Spesal di Brindisi e, per conoscenza, all’Inail di Brindisi, per denunciare una serie di irregolarità – a suo dire – in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro che avrebbero interessato e interesserebbero proprio diversi dipendenti comunali.Patisso lamenta l’inosservanza reiterata delle norme del Testo unico della salute e sicurezza sul lavoro.

Tra quanto esposto, emerge una serie di segnalazioni inerenti il funzionamento di riscaldamento dei locali del Comune

(segue segnalazione allegata del 17/07/2019 avente per oggetto Decreto Sindaco Oria n. 14 del 01/07/2019 – Nomina Datore di Lavoro Pubblico Ing. Emiliano Morrone – segnalazioni di competenza). Specifica il sindacalista, citando la normativa: “La temperatura dei locali chiusi di lavoro deve essere mantenuta entro i limiti convenienti alla buona esecuzione dei lavori e ad evitare pregiudizio alla salute dei lavoratori”.

“Veniva inoltre segnalato – ha scritto ancora Patisso – che da tempo manca il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi e il medico competente e non vengono quindi eseguite le obbligatorie visite mediche (sono ormai più di due anni che non vengono eseguite le obbligatorie visite mediche periodiche anche quelle annuali per i lavoratori maggiormente a rischio) ultime visite mediche febbraio 2018!

E ancora: “la omessa convocazione (almeno una volta l’anno- ultima riunione del luglio 2017) della obbligatoria riunione periodica di prevenzione e protezione rispetto ai rischi per salute e sicurezza sul lavoro. A tutt’oggi nessuna riunione periodica è stata mai convocata neppure dall’attuale datore di lavoro che ha ritenuto di ignorare la stessa presenza del Rls concependo la prevista consultazione obbligatoria come un mero fatto burocratico: lui decideva e il Rls dove mettere la firma!”

“L’art. 35, c. 1, del D.Lgs. 81/08 stabilisce l‘obbligo di convocare riunioni periodiche di prevenzione e protezione rispetto ai rischi per salute e sicurezza sul lavoro nelle aziende e nelle unità produttive che occupano più di 15 lavoratori il datore di lavoro, direttamente o tramite il servizio di prevenzione e protezione dai rischi, indice almeno una volta all’anno una riunione cui partecipano:

a) il datore di lavoro o un suo rappresentante;

b) il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

c) il medico competente, ove nominato;

d) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

La violazione dell’obbligo è sanzionata, sulla base dell’art. 18, c. 1, lett. v), con la sanzione penale dell’ammenda da 2.192 a 4.384 euro come altre sanzioni sono previste per la mancata visita periodica dei dipendenti e per la mancata visita medica ai dipendenti nuovi assunti (nessuno è stato mai sottoposto a visita dal medico competente prima di essere assunto) come l’Assistente Sociale (omissis), l’Ing. (omissis), il funzionario (omissis), l’istruttore (omissis), l’Arch. (omissis), L’Ing. (omissis), l’Ing. (omissis) e tutti gli altri”.

“Neppure in questo periodo di pandemia è stato coinvolto il sottoscritto Rls del Comune di Oria nonostante che all’interno della sede municipale siano stati registrati casi di coronavirus che hanno interessato tre assessori e costretto alla sorveglianza sanitaria diversi dipendenti che erano venuti a contatto con assessori e consiglieri i quali evidentemente svolgevano funzioni all’interno dei medesimi uffici non esattamente rispondenti al loro ruolo specie in quel periodo delicato di distanziamento sociale”.

“Il Protocollo Condiviso di Regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 prevede la costituzione in azienda di un Comitato, composto dalle rappresentanze sindacali e dagli RLS, per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione ma il Comune di Oria tutto questo continua ad ignorarlo, nonostante che ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e alle rappresentanze sindacali dovrebbe essere riconosciuto un ruolo fondamentale nel supporto all’individuazione e condivisione delle misure tecniche e organizzative messe in atto per ridurre il rischio di contagio da Coronavirus (SARS-CoV-2)”.

“Per poter svolgere questa importante funzione di supporto, gli RLS devono conoscere i contenuti del Protocollo condiviso anti-COVID19 ed essere in possesso di tutte le informazioni utili per individuare le corrette misure per il contenimento dell’epidemia da Coronavirus SARS-CoV-2 mentre invece non è mai stata data una benché minima informazione neppure sui lavoratori che devono essere obbligatoriamente utilizzati con lo Smartworking e telelavoro sino alla fine della emergenza sanitaria.

Evidentemene il Comune di Oria ignora del tutto il ruolo del RLS e del Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole anticontagio che dovrebbero essere attuate nel rispetto dei Protocolli condivisi di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 per gli ambienti di lavoro insieme ai dispositivi di protezione individuali (DPI) che dovrebbero essere forniti per limitare il contagio da COVID-19

Si segala tutto quanto sopra anche allo Spesal Brindisi e si chiede un suo autorevole intervento anche per l’applicazione delle sanzioni previste a carico del datore di lavoro (che ha ignorato tutte le segnalazioni del Rls) dal D.Lgs. 81/08 per quanto di competenza”.

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