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Grafite Creative Studio “adotta una viuzza” ma si spinge oltre: «Fateci adottare e valorizzare tutti gli scorci degradati di Oria»


Grafite Creative Studio di Antonio D’Alessano ha aderito, dietro invito degli organizzatori, all’iniziativa “adotta una viuzza” lanciata da Renato Spina sul suo gruppo fb “Il mio paesello” di Oria, grazie anche al contributo di sponsor locali quali Spina Sapori di Puglia, Cidue Tipografia e Ferramenta Pipino. L’installazione di Grafite (in foto) riguarda la facciata di un immobile in via Camillo Monaco, proprio alle pendici del castello e della cattedrale. Ma lo studio creativo – una bella rarità in ambito locale – ha progetti ben più ambiziosi per ridare splendore e valorizzare gli scorci più “malandati” del borgo fridericiano. Progetti che sono al centro di una proposta già presentata al Comune e che ora dovranno incontrare il placet degli amministratori locali.

“Attenti al muro” – questo il nome del progetto – intende coniugare street art e promozione del territorio per rigenerare i luoghi del centro (ma anche della periferia) senza trascurare chi nei suggestivi ambienti oritani abbia lasciato un segno: le figure storiche contemporanee (si pensi alle illustri personalità operaie, professionali, commerciali dell’ultimo secolo) ma anche a quelle del prestigioso passato di cui la cittadina, incastonata quasi a mo’ di perla tra le province di Brindisi, Taranto e Lecce, può fregiarsi, con un occhio di riguardo ai trascorsi messapici e medioevali.Ma cos’è “Attenti al muro”? Eccolo spiegato dagli stessi promotori:

“Attenti al muro” è un percorso itinerante tra le vie del centro storico di Oria fatto di opere murarie a impatto

ambientale zero, che raccontano la storia di Oria e inducono lo spettatore a conoscere qualcosa in più di Oria

attraverso immagini e ritratti delle persone che quelle strade le ha vissute e caratterizzate attraverso botteghe,

abitudini etc. e di cui c’è il rischio che se ne perda memoria, fino alla rappresentazione della storia più

conosciuta della città riguardante l’epoca messapica e l’influenza federiciana (Torneo dei Rioni)”.

Un’idea che meriterebbe di essere incentivata: fare molto con poco. Di questi tempi, sarebbe moltissima roba.

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