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Siringa usata nei bagni del Comune, punta un’addetta alle pulizie. La denuncia del consigliere comunale


Un’addetta alle pulizie del Comune ha trovato una siringa usata – non è chiaro se ad uso terapeutico o tossico – sotto il wc nel bagno dell’Ufficio tecnico di Francavilla Fontana: era avvolta in una carta e ha finito per pungersi, ora spera di non essersi in qualche modo infettata. Il fatto è stato portato alla luce dal consigliere comunale Luigi Galiano, capogruppo Francavilla popolare Insieme Lega, il quale ha chiesto conto dell’accaduto al sindaco Antonello Denuzzo. I fatti si sarebbero verificati mercoledì scorso intorno alle 12, quando la donna era intenta, appunto, nelle operazioni di pulizia.

Il consigliere Luigi Galiano

Ha scritto Galiano, rivolgendosi al primo cittadino: “Mi pare a dir poco assurdo che a distanza di diversi giorni non vi sia “traccia scritta” alcuna di quanto accaduto, infatti non mi risulta sia stato preso alcun provvedimento, né aperta una doverosa indagine interna.
Ma delle condizioni di salute della signora non si preoccupa nessuno?
Nessuno ha intenzione di comprendere che cosa ci facesse una siringa avvolta in una carta, già utilizzata peraltro, nascosta sotto ad un gabinetto all’interno degli uffici comunali?
Pare normale a tutti che all’ingresso degli uffici viene solamente misurata la temperatura, senza che venga registrato nessuno, come invece accade in qualsiasi altro locale aperto al pubblico?”.

Quest’ultima considerazione non è peregrina: infatti, senza registrazione delle generalità all’ingresso degli uffici comunali, quella siringa potrebbe essere appartenuta, ed essere stata utilizzata, sia da un inquilino del municipio, sia da un utente esterno che magari ha fruito dei servizi igienici.

E annota ancora Galiano: “A meno che non debba pensare che Lei Sindaco non sia stato avvisato, ma la cosa non mi pare in tutta onestà possibile, atteso che la maggior parte dei dipendenti comunali, compresi alcuni dirigenti, ne sono a conoscenza. Se mi sono permesso di farLe questa domanda pubblicamente è perché so per certo che l’episodio, grave e delicato, si sia effettivamente verificato e perché il relativo assordante silenzio resta a me incomprensibile”.

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