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Le riflessioni della prof: “Sia un Natale più di cuore che di forma, stiamo vicini a chi soffre”

Di seguito, un pensiero della professoressa Carmela Stasi (storica docente del Classico di Francavilla Fontana e sindacalista della scuola):
Allo Strillone 
Cari concittadini,
la mia opinione di qualche  giorno fa voleva essere un forte, anche se virtuale, abbraccio a chi trascorre ore di profonda preoccupazione per sé, per le  persone care e per una umanità planetaria alle prese con un nemico insidioso e invisibile!
Lungi da me l’idea di una sterile polemica, ho  semplicemente auspicato che il prossimo potesse essere un Natale pervaso di profonda e intima religiosità, niente che fosse interpretato con luci sfarzose e addobbi opulenti da paese in festa.
La professoressa Carmela Stasi

Star bene è una  fortuna speciale in questo tempo incerto e non deve farci smarrire il senso del rispetto per gli altri, per i meno fortunati, per chi ha case fredde e cuore mesto, per chi sta facendo i conti con la paura e anche le difficoltà  economiche! la nascita di Gesuù povero fu illuminata da una sola stella, la stella cometa, quella che spero illumini con sobrietà il cammino di ognuno di noi verso un nuovo anno che sia fatto di solidarietà e vicinanza! Restiamo vicini a chi soffre e apriamo le braccia, siano i gesti concreti verso chi da vicino vediamo in difficoltà  le vere luci che illumineranno il prossimo Natale e, quando alle 22 le strade saranno vuote, creiamo la magia di un istante uscendo sui balconi, aprendo le finestre per regalarci una luce fatta di persone.

Alla mia Oria e agli oritani una dedica di amore e umanità, come già accaduto in queste ore per un’altra grande città che e’ in ginocchio. Chiudo dicendo : Io ci sono per Oria e per gli oritani e dedico il pensiero scritto da padre Javier Loez, sacerdote di Pamplona in Spagna,  con il quale Papa Francesco si è complimentato.
“Non ci sarà il Natale?
Certo che ce ne sarà uno!
Più silenzioso e più profondo,
più simile al primo Natale, quando è nato Gesù,
senza tante luci sulla terra
ma con la stella di Betlemme,
con le strade intermittenti
della vita nella sua immensità.
Niente impressionanti parate e regali,
ma l’umiltà dei pastori alla ricerca della Verità.
Senza grandi banchetti,
ma con la presenza di un Dio onnipotente.
Non ci sarà il Natale?
Certo che ce ne sarà uno!
Senza le strade piene di gente,
ma con il cuore ardente per Colui che viene.
Niente chiasso né fanfara,
proteste e resse…
Ma vivendo il Mistero
senza paura del Covid-Erode,
che pretende di toglierci il sogno dell’attesa.
Natale ci sarà perché Dio-è-con-noi.
E noi condivideremo, come fece Cristo nella mangiatoia, la nostra povertà, la nostra prova, le nostre lacrime, la nostra angoscia e la nostra condizione di orfani. Ci sarà Natale perché abbiamo bisogno di questa luce divina in mezzo a tante tenebre e false luci Il Covid-19 non può raggiungere il cuore e l’anima di quelli che pongono la loro speranza e il loro ideale in cielo.
 Certo che ci sarà Natale! E noi canteremo i canti di Natale… e  Dio nascerà… e ci renderà liberi”. 

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