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L’incredibile storia di Marisol, Clarissa e Ginevra: tre gemelline identiche concepite in pieno lockdown

Sono davvero identiche tra loro, tanto che la zia ha regalato ai genitori dei braccialetti coi nomi per distinguerle l’una dalle altre. Marisol, Clarissa e Ginevra sono tre gemelline nate due mesi fa, per la precisione il 20 novembre 2020 e possono a tutti gli effetti essere considerate tre eccezionali figlie della pandemia.
Sono nate di sette mesi, stanno benissimo e metterle a mondo per la loro mamma Vittoria non è stato affatto una passeggiata, con papà Mario che ha sperato e pregato fino alla fine che andasse tutto bene. E fortunatamente, in questo caso, è andato tutto più che bene, perché la nascita di tre gemelli omozigoti, cioè con lo stesso DNA, è una notizia, un caso che si verifica molto di rado e con dei parti che non sempre vanno a buon fine.
E pensare che Mario e Vittoria – residenti a Francavilla Fontana – pensavano di regalare un solo fratellino o una sorellina al loro primogenito Pierfrancesco che presto compirà 5 anni. E invece eccone tre di sorelline, tutte in una volta.
Ad aprile dello scorso anno, quando praticamente si era tutti in lockdown, mamma Vittoria cominciò a non sentirsi tanto in forma, così pensò al peggio – sarà mica Covid? – e si sottopose a tutti gli accertamenti. L’esito dei controlli, anche dal ginecologo Salvatore Benizio, fu stupefacente: “Signora, guardi che non è nulla di preoccupante. Lei è semplicemente incinta… Di tre gemelli!”. Un responso per certi aspetti, sul momento, destabilizzante, accompagnato da un avviso: “La sua sarà, per forza di cose una gravidanza a rischio, come in tutti questi casi che si verificano una volta su un milione”.
La sorpresa iniziale – pensando anche si trattasse di uno scherzo – ben presto lasciò il posto alla gioia e alla speranza che per davvero potesse concludersi tutto a dovere, mentre lì fuori il mondo cominciava a stare davvero male.
Di lì, consigliati dal loro medico, Vittoria e Mario si affidarono alle cure dell’ospedale “Di Venere” di Bari, ritenuto il più vicino specializzato in materia.
Una scelta azzeccata, visto il risultato. Grazie alle attenzioni, scientifiche e umane della dottoressa Marina Panarelli del reparto di Medicina neonatale, per Vittoria tutto è filato liscio persino più rispetto alla prima gravidanza, quando il feto era uno solo…
“Sì, è vero sono stata bene – dichiara – non è stata una gravidanza sofferta nonostante fosse di per se stessa a rischio… Le mie bimbe sono nate alla 32ª settimana di 1.100, 1.200 e 1.400 chilogrammi e dopo 40 giorni in UTIN sono finalmente tornate a casa. Pensare che noi avevamo già scelto i nomi prima che io entrassi per la prima volta in ospedale, sperando che tutte ce l’avrebbero fatta. No, non era una cosa così scontata, come confermato dal cesareo d’urgenza cui sono stata sottoposta perché rischiavamo di perderne una. Ora, però, godono di ottima salute e sono la felicità di noi genitori e dei parenti tutti, che ci danno una mano. Siccome la nascita di tre figli tutti insieme, che diventano quattro con il primo, è rara e diventa impegnativa anche sotto il profilo economico, devo ringraziare tantissime persone vicine e lontane le quali hanno voluto sostenerci”.
Tante belle storie in una storia sola, insomma, nel periodo forse più nero per l’umanità intera. Un segno di speranza e d’infinita gioia nella notte buia.
Complimenti a mamma e papà e in bocca al lupo sincero per una vita splendida alle tre loro bellissime gemelline che neppure erano nate e però avevano già qualcosa di fantastico da raccontare ai futuri nipotini…
Eliseo Zanzarelli

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