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Asi Brindisi al centro del dibattito politico, consigliere chiede a sindaco di riferire nelle assise


Antonio Andrisano

Il consigliere comunale di Francavilla Fontana Antonio Andrisano, capogruppo di Forza Italia, ritiene doveroso che il sindaco Antonello Denuzzo riferisca in Consiglio riguardo la questione del Consorzio industriale Asi Brindisi – ammesso che effettivamente vi sia una questione, al di là delle polemiche di questi giorni – in quanto il Comune di Francavilla Fontana è uno dei soci del sodalizio industriale (gli altri sono Brindisi, Fasano e Ostuni).

Negli ultimi tempi, più di qualcuno – con in testa il consigliere regionale Fabiano Amati – ha puntato la lente d’ingrandimento sul consorzio, guidato dall’imprenditore francavillese Domenico Bianco, con una serie di contestazioni riguardo gestione interna e consulenze esterne.

Il presidente Asi Brindisi Mimmo Bianco

Bianco, a suo tempo, fu nominato all’Asi con il contributo decisivo della Provincia di Brindisi e del Comune di Francavilla Fontana, a capo di entrambi i quali vi era l’ex sindaco della Città degli Imperiali Maurizio Bruno. Quest’ultimo, oggi, è sia consigliere regionale nello stesso partito di Amati (il Pd) ma anche consigliere comunale di opposizione nella sua Francavilla Fontana.

Quindi, al di là delle posizioni di ciascuno, il fattore politico conta, così come l’inevitabile divergenza intestina di posizioni tra i due consiglieri regionali democratici: Amati dalla parte del contestatore; Bruno ovviamente dalla parte opposta a difesa di una sua precisa e tuttora convinta scelta manageriale.

Maurizio Bruno

E poi in ballo vi è anche la questione ZES (Zona economica speciale) che prima o poi è destinata a decollare. Su quest’ultimo punto, il presidente Bianco si è speso molto negli anni del suo mandato e ha ottenuto importanti potenziali risultati, per ora ancora sulla carta, sia per quanto concerne Brindisi, sia potenzialmente anche per Francavilla Fontana.

Dietro quelle tre letterine dell’acronimo ZES, insomma, si prospettano in futuro investimenti e benefici fiscali in favore di chi investirà secondo le linee guida. Di qui una rinnovata attenzione verso un consorzio che negli anni era considerato dai più un inutile “carrozzone”, quasi materia per i soli addetti ai lavori, e che invece ora è addirittura finito al centro del dibattito politico.

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