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Privacy, l’avvocato: “Il datore di lavoro non può premiare né punire i dipendenti vaccinati o no”

Egr. Direttore Zanzarelli,
nell’ambito della rassegna curata dal quotidiano da Lei diretto, Le segnalo un recentissimo provvedimento del Garante della privacy (n. 198/21 del 13.05.2021) in materia di vaccinazione nelle aziende.
Ebbene, l’informazione sulla scelta vaccinale del dipendente, sia essa positiva, sia essa negativa, non compete al datore di lavoro il quale ha solo il diritto di conoscere se il dipendente sia idoneo o inidoneo alla mansione.
Anche per la giustificazione dell’assenza causa vaccinazione, che deve essere retribuita come normale orario di lavoro, al datore di lavoro deve essere presentato soltanto un certificato generico.
Alla luce della decisione del Garante emerge che il datore di lavoro non può raccogliere nessuna informazione in merito agli aspetti relativi alla vaccinazione, e ciò anche con riferimento all’intenzione, o meno, di aderire alla campagna vaccinale ed all’avvenuta somministrazione, o meno, del vaccino stesso.
L’avvocato Antonio Andrisano

Il Garante precisa, poi, che non è consentito far derivare alcuna conseguenza, positiva o negativa, dalla scelta del dipendente se vaccinarsi o meno.

Trattasi, dunque, di una copertura totale della privacy sui vaccini potendo il datore di lavoro conoscere il solo giudizio di idoneità alle mansioni in uno ad eventuali prescrizioni del medico competente.
Francavilla F.na, 15.05.2021
Cordialità.
Antonio Andrisano
(avv. cassazionista del Foro di Brindisi)
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