È atterrato ieri all’aeroporto di Fiumicino il 60enne Gennaro Solito, originario di Ceglie Messapica, condannato il 23 maggio 2013 a 14 anni di carcere per associazione di stampo mafioso, traffico di stupefacenti e tentata estorsione. Solito, appassionato di cinema e attore nel film “Cesare deve morire”, era stato arrestato dai carabinieri, insieme con altre 9 persone tra le quali anche Ercole Penna, il 29 settembre 2010 nell’ambito dell’operazione “Calipso”, che disarticolò la cosiddetta Nuova Scu. Il latitante-attore – così è stato subito etichettato Solito – apparteneva alla frangia dei “mesagnesi”, quella facente capo al clan Vitale-Pasimeni-Vicientino” della quarta mafia italiana. Grazie alle sue ingenti disponibilità economiche, dopo l’arresto Solito era riuscito a far perdere le proprie tracce emigrando in Germania, dove viveva insieme con la compagna 27enne all’interno di un appartamento nei pressi di Stoccarda.
La polizia tedesca, il 18 novembre scorso, l’ha fermato in una stazione di servizio a Brisgau, vicino Friburgo: ai poliziotti Solito ha mostrato in quell’occasione documenti palesemente contraffatti. Da qui sono partiti i contatti tra le forze dell’ordine teutoniche e quelle italiane e la scoperta che Solito era latitante, sebbene nei suoi confronti non fosse stato spiccato alcun mandato internazionale d’arresto. Lasciato andare, l’uomo è stato tenuto costantemente sotto controllo fin quando, alcuni giorni fa, non è stato finalmente emesso il mandato di cattura, che gli è valso l’estradizione. Come in un film, i carabinieri ne hanno atteso l’atterraggio a Roma-Fiumicino e hanno finalmente potuto condurlo in carcere, dove ora dovrà scontare la sua pena.
Per “La Città di tutti” esiste un caso villa comunale: «Non è per niente gestita, interrogazione consiliare»
Dure considerazioni quelle de “La Città di tutti”, rappresentata nel Consiglio comunale di Francavilla Fontana da Maria Passaro e Antonella Iurlaro, in merito allo stato