Il presidente del Consiglio comunale convoca l’assemblea, ma poi scopre che per quello stesso giorno i colleghi della giunta avevano già concesso l’aula consiliare – con tanto di patrocinio morale – perché vi si tenesse un convegno. È accaduto a Oria, dove Antonio Metrangolo, che presiede le assise dal 2011, ha avvertito l’esigenza di scrivere una lettera piuttosto piccata al sindaco Cosimo Pomarico, agli assessori e ai capi settore del municipio.
Una situazione kafkiana, quella della possibile coesistenza il prossimo 8 maggio di due attività nella sala del Consiglio, che potrebbe obbligare Metrangolo a posticipare o a far slittare ad altro giorno la seconda convocazione delle assise, fissata appunto per l’8 maggio alle 17 (la prima è fissata per domani 30 aprile alle 17). Quel giorno, infatti, i locali istituzionalmente destinati ai consiglieri saranno occupati dai partecipanti – circa 100, si legge nella delibera di giunta numero 61 del 4 aprile 2014 – del workshop intitolato “Obiettivo famiglia – Lavoro e rete”, promosso dallo “Studio avvocato della famiglia e del minore” con sede a Oria in via Mario Pagano, 84.
Di tutto questo, però, il presidente del Consiglio comunale non era stato informato minimamente, tanto che il 22 aprile ha convocato tranquillamente le assise, come fa presente nella nota protocollata questa mattina:
«Considerato che, solo successivamente alla suddetta convocazione, si è appreso che l’aula consiliare, all’insaputa dello scrivente Ufficio, è stata resa disponibile per l’intera giornata dell’8 maggio 2014, al fine di garantire lo svolgimento di un altro evento di rilevante portata in materia di mediazione e counseling familiare che vedrà la partecipazione di illustri autorità.
Nell’ambito della contemperazione delle reciproche esigenze, è quanto mai evidente che il disagio legato alla concomitanza degli eventi (evitabile con il rispetto delle più elementari regole di coordinamento) lede entrambi gli interessi in causa, comprimendo, di fatto, tanto l’autonomia organizzativa e funzionale del Consiglio comunale, quanto lo svolgimento di un evento di rilevante portata sociale già programmato, restando inteso che l’inevitabile rinvio di uno dei due eventi, non può che comportare gravosi incomodi.
In ragione di quanto innanzi rappresentato, si ribadisce, ancora una volta, nell’auspicare sia l’ultima, la necessità di prevedere in futuro l’utilizzo dell’aula consiliare solo con la formale autorizzazione dello scrivente Ufficio, non rientrando detta autorizzazione nella competenza di altri organi. Ogni eccezione rimossa».
Eliseo Zanzarelli