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Francavilla, la Cassazione annulla con rinvio: processo da rifare, e il comandante dei vigili Cito torna al suo posto

Il comandante dei vigili Antonio Cito, foto: Giovanni Di Noi
Il comandante dei vigili Antonio Cito, foto: Giovanni Di Noi

La notizia è passata quasi sotto silenzio, forse a causa della tornata elettorale, ma da venerdì scorso il comandante dei vigili urbani Antonio Cito, sospeso dal servizio dall’amministrazione della Corte, è tornato regolarmente al suo posto di dirigente. La Cassazione ha infatti annullato con rinvio ad altra sezione la sentenza di condanna a tre anni e tre mesi, con pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, emessa nell’autunno 2011 dalla Corte d’appello di Bari.

I fatti contestati dalla magistratura risalgono al 2003. All’epoca, Cito era a capo della polizia locale di Andria, dove il Comune aveva celebrato dei concorsi – ritenuti pilotati dagli inquirenti – per l’assunzione esterna di nuovi vigili urbani e l’avanzamento di carriera di 13 agenti già in servizio. L’attuale comandante francavillese, tra le altre cose membro della commissione giudicatrice dei concorsi, difeso dall’avvocato Francesco Paolo Sisto, sostiene a tutt’oggi la sua più totale estraneità ai fatti.

Con già la condanna del 2009 sulle spalle, dopo l’estate 2010, aveva partecipato a sua volta a una procedura di “mobilità esterna per la copertura di un posto di dirigente del quinto settore per comandante del corpo di polizia municipale mediante selezione per titolo e colloquio” presso il Comune di Francavilla.

La graduatoria di merito – firmata il primo dicembre dal presidente della commissione Giovanni De Cataldo – lo premiò e il neoassunto prese servizio a fine anno. Quando si è insediato, dopo essere stato selezionato per mobilità esterna dal Comune di Martina Franca, Cito era già stato condannato in primo grado dal Tribunale di Trani a tre anni e tre mesi di reclusione.

L’allora amministrazione guidata da della Corte, pure informata dei carichi pendenti del neo-dirigente, decise di non tenerne conto, tra le proteste delle opposizioni, che posero la questione morale dinanzi a quella legale. Avanti così per poco più di un anno, fino alla decisione di sospenderlo dall’incarico fino alla pronuncia della Cassazione.

L’opinione pubblica si mobilitò contro la decisione di assumerlo, ma era stata necessaria la condanna in appello perché l’amministrazione provvedesse ad applicare la sospensione prevista dalla legge, in attesa che sul caso si pronunciasse definitivamente la Cassazione. Il giudice di legittimità non si è pronunciato definitivamente, ma in accoglimento delle tesi difensive, ha deciso di rispedire ad altra sezione della Corte d’appello di Bari il caso di merito.

Il processo di secondo grado è ora quindi da rifare e, nel frattempo, Cito è tornato a guidare il corpo della polizia locale francavillese.

Eliseo Zanzarelli

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