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Oria, il segretario generale sorpreso a trafugare atti nell’ufficio della sua vice: e in municipio arrivano i carabinieri

comando-vigili-oriadi Eliseo Zanzarelli

Sono dovuti intervenire i carabinieri, questa mattina, per convincere il segretario generale del Comune, dottor Antonio Missere, a restituire un atto di cui si era impossessato, pare illegittimamente, dopo essersi introdotto nell’ufficio riservato alla vicesegretaria, nonché responsabile del Contenzioso, dottoressa Loredana D’Elia. Quest’ultima era assente e, da organigramma, il suo sostituto è il comandante dei vigili Emilio Dell’Aquila, unico a poter accedere – oltre ai collaboratori della titolare se specificamente autorizzati – alle pratiche di quell’ufficio.

Dopo aver contattato la responsabile, l’impiegato comunale Massimo Moretto era entrato nella stanza della dottoressa D’Elia per prelevare alcuni documenti: così ha fatto per poi allontanarsi temporaneamente, lasciando la porta aperta. Allora, il segretario generale, sarebbe entrato di soppiatto nell’ufficio, avrebbe frugato tra le carte sulla scrivania per poi prenderne una in particolare: il ricorso presentato al Tar dal comandante Dell’Aquila, in qualità di privato cittadino, relativo a presunti suoi debiti nei confronti del Comune per oneri di urbanizzazione (cosiddetta “Bucalossi”) non versati, anni fa, dopo aver edificato casa sua e altri appartamenti annessi.

Quando si sono accorti che il segretario si era appropriato di quell’atto, senza averne prima chiesto il permesso, sia Moretto, sia poi Dell’Aquila hanno preteso spiegazioni, ma il diretto interessato avrebbe risposto qualcosa del tipo: «Io sono il segretario e qui non deo chiedere permesso a nessuno, faccio quello che mi pare e piace».

A quel punto sono stati chiamati i carabinieri, che alla fine, con il luogotenente Roberto Borrello interessatosi personalmente della questione, si sono fatti restituire l’originale dal dottor Missere. Questi, però, nel frattempo aveva fotocopiato quello che evidentemente riteneva potesse servirgli. Dopodiché, sia Dell’Aquila, sia gli altri testimoni si sono attivati per ricostruire quanto accaduto e portarlo a conoscenza del sindaco Cosimo Pomarico, al quale spetterà adesso eventualmente formalizzare la denuncia alle forze dell’ordine e quindi anche alla Procura, incaricata di ravvisare la sussistenza di ipotetici reati quali l’abuso d’ufficio e la sottrazione d’atti di ufficio.

Pochi giorni addietro, il segretario generale, in conflitto con l’attuale guida politica della città, era stato raggiunto da un decreto di revoca dall’incarico firmato proprio dal primo cittadino, che contestava la sussistenza di almeno 17 motivi di addebito nei suoi riguardi.

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