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Francavilla, nuove farmacie: la giunta propone al Consiglio la revoca della delibera e un rinvio dell’udienza

NUOVE-FARMACIE-FRANCAVILLA-RAMPINO-DELLA-CORTEdi ELISEO ZANZARELLI

Detto, fatto. O, perlomeno, programmato. La giunta guidata dal sindaco Maurizio Bruno con un’apposita delibera del 7 luglio 2014 (numero 191) propone al nuovo Consiglio comunale di revocare la delibera numero 13 del 19 aprile 2012 adottata precedente Consiglio, quello dell’era della Corte, con la quale era stata revisionata la pianta organica delle farmacie. L’atto, per intendersi, finito al vaglio sia del giudice amministrativo, sia del giudice penale e costato il rinvio a giudizio del sindaco Vincenzo della Corte, del senatore Pietro Iurlaro, dell’ex deputato Luigi Vitali, nella loro qualità di consiglieri comunali, del presidente dell’Ordine dei farmacisti Gabriele Rampino e di metà delle vecchie assise.

Oltre all’atto d’indirizzo, che reca l’approvazione unanime di tutti gli assessori, il primo cittadino ha chiesto all’avvocato Andrea Astolfi, che assiste i farmacisti ricorrenti contro gli atti della passata amministrazione – Maria Teresa Bungaro e Francesco Cannalire – un rinvio dell’udienza dinanzi al Consiglio di Stato fissata per il prossimo 17 luglio: Bruno scrive in sostanza che il Consiglio comunale, per questioni tecniche e tempistiche, non riuscirebbe a revocare la delibera in questione entro quella data.

giunta-bruno-primo-giorno-di-lavoroObiettivo della nuova amministrazione, anche per tenere fede ai programmi della campagna elettorale, si legge nella lettera indirizzata al legale, è quello di rivalutare l’interesse pubblico sotteso all’individuazione delle aree nelle quali potrebbero sorgere le due nuove sedi farmaceutiche, in particolare a quella destinata in via Oria, ben lontano dalla rivendita del presidente provinciale dei farmacisti Rampino.

Una location, quest’ultima che, già a parere delle precedenti opposizioni in Consiglio – parte delle quali oggi è maggioranza – avrebbe da un lato penalizzato i farmacisti che hanno adito la magistratura amministrativa, dall’altro soprattutto i residenti nel popoloso quartiere San Lorenzo, la farmacia più vicina al quale – distante più di un chilometro – è proprio quella di Rampino.

Chiaro è che la questione non può dirsi certo risolta: innanzitutto, l’avvocato Astolfi, di concerto con le parti rappresentate a giudizio, dovrebbe accettare la richiesta della giunta; poi dovrebbe effettivamente esprimersi il Consiglio comunale; infine, la “palla” passerebbe al Consiglio di Stato per una eventuale altra udienza. Cui però potrebbero seguire altre rimostranze e battaglie legali da parte dello stesso Rampino ed eventualmente, dopo la rideterminazione delle location, anche dei nuovi farmacisti interessati all’apertura di almeno una delle due nuove sedi (quella di via Oria). In questo turbillon spetta un ruolo decisivo pure alla Regione Puglia, che deve ancora approvare la stesura definitiva dei nuovi punti destinati alle farmacie dopo la liberalizzazione del settore varata dall’allora governo Monti.

Questo per quanto concerne, ovviamente, soltanto gli aspetti amministrativi. Il processo penale, nato in un secondo momento, percorre un binario parallelo nel quale si perseguono presunti reati di abuso d’ufficio e falso, le cui prove devono ovviamente formarsi a giudizio.

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