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«Io, ingannato ed emarginato», il consigliere passa all’opposizione e l’amministrazione di Oria è di nuovo a rischio

Pietro Pasulo
Pietro Pasulo

Il consigliere comunale di Oria Pietro Pasulo, eletto nelle fila di Noi Centro con Ferrarese alle amministrative del 2011, ha protocollato ieri un documento con il quale ufficializza il suo passaggio al gruppo misto e, quindi, all’opposizione. L’amministrazione guidata dal sindaco Cosimo Pomarico è pertanto nuovamente a rischio: in teoria, la maggioranza non ha i numeri. Quella che era la minoranza oggi può contare su 9 potenziali voti contro gli 8 dei sostenitori di Pomarico. Si vocifera anche dell’ipotesi di presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino, ma non c’è ancora nulla di certo. Se gli oppositori fossero compatti, il sindaco potrebbe “cadere” e quindi ci si troverebbe dinanzi a un “tutti a casa” anticipato di circa un anno e mezzo rispetto alla scadenza naturale del mandato.

Questa la comunicazione di Pasulo, che già aveva annunciato di tirarsi fuori nello scorso gennaio:

«Voglio confermare il ritiro del mio appoggio al sindaco Cosimo Pomarico e la mia fuoriuscita dal partito e dal gruppo consiliare di Noi-Centro per Ferrarese e comunico quindi che allo stato farò parte, in ragione delle norme regolanti i gruppi consiliari, del gruppo consiliare misto.

La ragione di tale decisione, già preannunciata con un comunicato ufficiale dello scorso 26 gennaio, viene dopo una lunga riflessione, quale conseguenza inevitabile del comportamento tenuto sia dal sindaco che da alcuni consiglieri comunali che hanno peccato di verticismo prendendo decisioni politiche e amministrative in assoluta solitudine, emarginandomi e ingannandomi, senza garantirmi adeguata partecipazione, ignorando il mio ruolo e le mie proposte.

Scelte e decisioni, quelle adottate dal Sindaco e dalla sua maggioranza, che non mi trovano assolutamente d’accordo e sono inutili e nocive per la Città di Oria, per il suo progresso e per il suo benessere.

Non intendo sottostare più ad alcun tipo di ricatto o condizionamento, voglio esercitare liberamente il mio mandato salvaguardando la mia dignità personale e la mia libertà in ogni scelta».

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