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Il Torneo dei Rioni di Oria e la scandalosa corsa ai biglietti d’ingresso gratis

torneo dei rioni oriadi Eliseo Zanzarelli

Quasi fosse anch’essa una tradizione che si tramanda anno dopo anno, la corsa per accaparrarsi gratis i biglietti del Torneo dei Rioni 2014 è già da qualche giorno entrata nel vivo: uno tra gli amministratori – si vocifera – avrebbe preteso almeno 40 ticket e la gestione di addirittura una tribuna, quella riservata alle autorità, presso il campo dei Padri Rogazionisti, dove domenica a partire dalla primissima serata (ore 18) andrà in scena per l’appunto la manifestazione più importante dell’estate oritana. Ovvio e legittimo che i rappresentanti delle istituzioni rivestano un ruolo di rappresentanza e non paghino, nei limiti della decenza. Uno-due biglietti ad assessore e consigliere ci starebbero pure: 40 di sicuro no.

Il costo per assistere alle gare, e quindi a uno spettacolo che si ripete una sola volta ogni 12 mesi, non è poi così esoso: si parla, spalmandola su un anno, di una spesa di poco più di un euro al mese. Certo, se si ha l’idea d’invitare amici, conoscenti, familiari e chi più ne ha più ne metta, evitando loro di metter mano al portafogli, le cose cambiano. Dieci euro su dieci euro, l’impresa si fa onerosa.

E allora qualcuno, pur di non fare brutte figure, cerca di organizzarsi a proprio modo per non deludere chi pretende l’ingresso “portoghese”: “Com’è, stai in amministrazione e non riesci a procurarti i biglietti omaggio?”.

Solo che dalla Pro Loco, dopo anche lo scandalo dello scorso anno sui presunti biglietti falsificati finiti al centro di un’inchiesta, stavolta non sono ben predisposti verso simili usi e costumi. L’impegno per organizzare questa importante manifestazione è tanto, i sacrifici non sono da meno. Se poi ci si trova a dover fare buon viso a cattivo gioco dinanzi alle pretese di chi non ha capito che non si è davvero ancora nel Medioevo, evidentemente qualcosa non funziona.

Roba da far cadere le braccia, insomma. Hai voglia poi a parlare di città turistica, crescita culturale, ecc. Fintanto che ci sarà questa sorta di corsa allo scrocco, fintanto che ci sarà questa mentalità arraffona, difficile essere presi sul serio quando si parla di rilancio e di puntare sul turismo.

Il Torneo avrà pure le sue pecche: il sito ufficiale non è questo granché, non è possibile acquistare i biglietti online, non si trova traccia sul Web del costo dei biglietti, ecc. ecc., per citarne solo alcune.

Tuttavia, con il castello chiuso e lo zoo di San Cosimo chiuso, il Torneo e tutto ciò che attorno al Torneo ruota – nonostante l’inflazione dei mercatini medievali – restano ad oggi le cose maggiormente caratterizzanti la città di Oria. Un posto potenzialmente bellissimo e a misura di turista dove però troppe cose non quadrano.

Quaranta biglietti acquistati anziché regalati avrebbero tutto un altro significato, darebbero tutt’altro esempio. L’esempio di chi è stato chiamato a occuparsi delle cose di tutti, non delle proprie coi soldi e il “potere” – lo chiameremo convenzionalmente così – confertogli dalla collettività.

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