Potrebbe rivelarsi uno degli inverni più duri degli ultimi anni quello che attende gli italiani, da nord a sud, nel 2015. Un inverno che gli esperti definiscono “drammaticamente gelido” con temperature che potrebbero crollare fino a 20 gradi sotto lo zero. A rivelarlo sono i risultati dell’annuale proiezione effettuata col modello scientifico “Climate Forecast Sistem version 2” specializzato nelle previsioni a lungo termine. Stando alle mappe elaborate per i mesi di gennaio e febbraio le medie in tutta Europa, Italia inclusa, saranno di gran lunga inferiori rispetto alla norma, e la causa di quest’ondata sembra essere la corrente russo-siberica che nei primi mesi del prossimo anno soffierà sul continente con un’insistenza, per i suoi “ritmi”, insolita.
Le previsioni in parola, precisano gli esperti, non sono altro che questo: previsioni. Il metodo è scientifico, gli strumenti estremamente sofisticate, ma la metereologia è tuttavia soggetta a margini d’errore anche molto elevati, essendo impossibile calcolare al millesimo con così largo anticipo l’andamento di tutti quei parametri che determinano il clima sul pianeta. Resta comunque, quella elaborata, una proiezione estremamente preoccupante, non solo per il disagio dell’anomalo freddo in se, quanto anche per le sue connessioni con l’economia e la geopolitica in genere. Un inverno più lungo e rigido richiederà un maggior consumo di gas, e questo non cresce sugli alberi, ma in Italia viene importato spesso da regioni in continua fibrillazione. Con tutte le conseguenze del caso.
