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L’amministrazione di Oria a rischio: stangata Tasi o dissesto finanziario e tutti a casa

municipio di Oria

di Eliseo Zanzarelli

Se l’opposizione, che numericamente è ormai diventata maggioranza, dovesse tenere fede al proprio ruolo, questi potrebbero essere gli ultimi giorni dell’amministrazione comunale di Oria guidata dal sindaco Cosimo Pomarico: entro il 10 settembre c’è da approvare la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili introdotta dalla legge di stabilità 2014) e si parla, nella migliore delle ipotesi, di una stangata che potrebbe abbattersi sulle famiglie oritane. Una stangata che passerebbe, però, soltanto qualora la minoranza desse manforte a Pomarico e ai suoi: in caso contrario, tutti a casa e per il Comune rischio concreto di andare incontro al dissesto finanziario e, quindi, al commissariamento fino alle prossime elezioni amministrative. Senza la Tasi, infatti, resterebbero senza copertura sia il cartellone eventi estivo (44mila euro, 4mila euro in più rispetto allo scorso anno) sia il Torneo dei Rioni (25mila euro), pure finanziati sulla carta.

Sono ore delicate queste per la guida politica della città dal 2011, giorni nei quali è in corso una ricerca spasmodica di alleati e soprattutto di possibili voti nel prossimo, imminente Consiglio comunale. Non vi sono, al momento, “stampelle” disponibili a differenza di quanto accaduto in passato. Delicata è però anche la posizione di quella che formalmente resta l’opposizione: se accetta di sostenere l’amministrazione Pomarico se ne assume le responsabilità al cospetto degli elettori dopo, peraltro, aver approvato a luglio un’aliquota pari a zero nel corso di un Consiglio comunale dal quale la maggioranza assente; se invece si oppone alla nuova Tassa e non vota in Consiglio, ottiene il risultato di mandare a casa l’amministrazione in carica, ma al contempo corre il pericolo di mandare in dissesto il Comune e poi di ritrovarsi eventualmente a dover amministrare un ente “fallito”.

Il tempo ormai stringe e c’è poco margine per le contropartite, fossero anche soltanto politiche: per sapere come andranno a finire le cose, è questione di ore, al massimo di giorni.

 

 

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