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Provincia di Brindisi, l’associazione Nova Era: «Si voti Maurizio Bruno, ecco perché»

Angelo Camassa, presidente associazione Nova Era
Angelo Camassa, presidente associazione Nova Era

Si riceve e pubblica:

Con la pubblicazione ufficiale (a seguito dell’Esame da parte dell’Ufficio Elettorale provinciale delle liste presentate) dei candidati alla Presidenza e delle liste dei candidati al Consiglio Provinciale si è in “campagna elettorale”. Una campagna elettorale che molto probabilmente non vedrà manifesti e manifestazioni  tipiche delle tornate elettorali  che si svolgono a suffragio universale. Ma rimane pur sempre una tornata elettorale e come tale ogni formazione politica grande o piccola che sia ha il diritto ma anche il dovere di esprimere il suo parere ed eventualmente di fare il proprio appello al voto. Sulla questione si era già intervenuti quando, alla ripresa dalle ferie, si era diffusa la notizia che si stava procedendo con un’intesa istituzionale per la gestione delle nuove province così come erano state ridisegnate nelle funzioni e negli organi dalla legge Delrio.

Quell’intesa è saltata per ragioni che nulla hanno a che fare con la politica o l’amministrazione di questi nuovi organi. La dimostrazione di ciò ricade nel fatto che in numerose province e città metropolitane, in lungo e in largo del nostro Paese, si è raggiunta un’intesa tra Istituzioni quali sono i Sindaci e Consiglieri comunali. In Puglia invece si crede ancora alle favole pertanto è passata l’idea “dell’inciucio” che per definizione è quella cosa che si fa di nascosto dove una parte fa finta di fare la maggioranza l’altra l’opposizione ma in realtà sono d’accordo sui provvedimenti utili, spesso ai loro interessi.

La mancata intesa istituzionale assume contorni più rocamboleschi se si analizza il fatto che chi ha sollevato la questione, il non più amato Presidente della nostra Regione, di fatto ottenuta la vittoria di Pirro non ha presentato, proprio a Brindisi ne’ lista ne’ candidati. Pare che la motivazione ricada, nella volontà di inserire nella lista “Bruno Presidente” (che riaccoglie in gran parte il vecchio gruppo del famoso “laboratorio”) il Sindaco della città capoluogo. Il quale è reo di aver dei procedimenti giuridici in corso. Premesso che tal Sindaco non è nella pienezza delle nostre simpatie, pertanto non ci erigiamo a suo difensore d’ufficio, ma ci chiediamo perché tal misura di “garantismo” non viene valutata sulle spalle dello stesso leader del movimento che si è chiamato fuori? Risulta che abbia anch’esso qualche problemino da risolvere in qualche aula giudiziaria della nostra Regione.

Si scriveva di campagna elettorale, per votare il Presidente della Provincia e i 12 consiglieri provinciali. Due sono i Candidati alla Presidenza Maurizio Bruno (neoSindaco di Francavilla Fontana) e Gianfranco Coppola Sindaco di Ostuni. Tre invece sono le liste per il consiglio provinciale, NDC con solo 8 candidati (era il minimo richiesto), Forza Italia (con 12 candidati si presume della sola Forza Italia) e Bruno Presidente ( con 12 candidati che raccoglie PD Socialisti e Civiche).

Ogni elezione riserva sempre un fascino dovuto alla indeterminatezza dei risultati cosi come è stato a Francavilla Fontana dove nello scorso Giugno sono stati infranti molti pronostici. Ma queste elezioni non sono a suffragio universale dove si esprime sia chi di politica ne mastica sia chi fregandosene dei programmi e delle colorazioni politiche vota per simpatia o il “meno peggio”.

Queste più che elezioni sono delle selezioni cioè si dovrebbe votare sia per appartenenza sia chi è maggiormente volenteroso a rappresentare il più adeguatamente il territorio di appartenenza. Territorio che potrebbe essere anche più ampio del proprio paese dato che il rischio che diversi comuni non siano rappresentati in Consiglio Provinciale è altissimo. E’ un fatto di numeri 12 consiglieri su 20 comuni e un fatto di voto ponderato (voto calcolato sulla base della popolazione rappresentata e il numero di aventi diritto di voto). Seppur i consiglieri in fascia Verde (Fascia E quelli con popolazione compresa tra i 30 e 100 mila unità) valgono in termini di voto ponderato 317 (nella nostra provincia) e i comuni più piccoli ( Fascia C cioè con popolazione tra 3 e 10 mila unità) valgono, sempre in voto ponderato ben 517, rimane il fatto che i primi sono 108 elettori mentre per la fascia C sono solo 58.

Dunque ai 360 tra Sindaci e consiglieri Comunali e ai 30 grandi elettori (ex consiglieri provinciali) spetta scegliere il successore di chi per tre anni circa ha interpreto. tutto sommato bene, un ottimo progetto politico che fu denominato “laboratorio”. Si sa che di questi tempi. niente è più stabile dell’instabilità politica, infatti quel instabilità ha portato all’assurdità di presentare una lista dimezzata per di più senza un candidato Presidente di riferimento. Speriamo che su questo molti dei nostri Amici con cui si è condiviso un percorso politico si rinsaviscano e votino con criterio in particolar modo per la carica di Presidente della Provincia. Infatti di criteri di scelta si deve parlare poiché siamo di fronte ad un corpo elettorale qualificato.

Dunque quali sono o possono esseri i criteri di Scelta? Oltre a quelli di legge (18 mesi minimo da svolgere con carica di Sindaco)  riteniamo ci siamo almeno altri e 3 criteri da tener conto:

1.      Dato che il mandato di Presidente dura 4 anni (quello dei consiglieri solo due) è opportuno scegliere chi può garantire di rimanere in carica per l’intera durata onde evitare di vedere interrompersi d’improvviso qualsiasi programmazione avviata.
2.      Sia il collegamento con i progetti e programmi già avviati dalla vecchia Amministrazione provinciale (in un certo senso congelati durante la fase Commissariale) al fine di adottare i dovuti provvedimenti che “chiudano” o rilancino  gli stessi (es. Cittadella della Ricerca. Filia Solis, Fondazione Dieta Mediterranea, Edilizia Scolastica, Alienazione beni immobili non strumentali ecc.). Atti che non sono più procrastinabili ancor più con l’attuazione della riforma delle province che riduce sia le competenze ma sopratutto le risorse.
3.      Sia espressione politica di garanzia e fortemente salda alle dinamiche in materia, sia sul piano nazionale che regionale. Tale necessita deriva dal fatto che l’Ente provincia rimane comunque parte della “architettura” dello Stato pertanto un raccordo con altre strutture istituzionali del Paese non può che giovare.

Va da se che i suddetti criteri siano più rispondenti allo skill del Presidente ma possono valere egualmente anche per i candidati Consiglieri. Certamente poiché la carica è a “costo zero” (non ci sono indennità) invitiamo elettori e candidati a fare una scelta anche sulla base della disponibilità a perseguire con volontà e perseveranza la carica di Consigliere Provinciale.

Poiché siamo abituati a motivare le ragioni delle nostre idee ma anche ad esplicitarle, risulta palese che sulla base dei criteri ipotizzati e data la contemporanea soddisfazione di tutte e tre i criteri individuati, invitiamo a sceglier Maurizio Bruno quale Presidente della Provincia di Brindisi, rimandando ad una valutazione personale quella per la scelta di ogni singolo consigliere.

Angelo Camassa, presidente associazione Nova Era

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