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A proposito di “bufale”, l’Ansa: “Arrestati 14 clown violenti che terrorizzavano la Francia”

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La notizia battuta questo pomeriggio (27 ottobre) dall’Ansa

Spesso può non bastare una testimonianza diretta, il racconto di una figlia alla madre, l’assicurazione di quelle stesse madri che giurano mettendoci la faccia. Come Monica Fortuna, che dopo aver raccontato tutto in prima persona, ora insiste: “La madre della ragazza che era con mia figlia ha detto che mia figlia subito dopo l’accaduto era un pezzo d’acqua. Non la smetteva più di piangere e tremare. Non voleva più uscire”. La ragazza, 14 anni appena, ora ha paura, sta vivendo un incubo: “Non so come fare – spiega la donna – non fa altro che ripetere ‘mi vogliono ammazzare, quelli mi vogliono uccidere'”. E ciò che può fare ancora più male, in simili casi, è proprio il giudizio di chi non vuole crederti, convinta che tu abbia messo in scena lacrime e terrore per chissà quale ragione. Gente che non si accontenta, che – legittimamente – dubita, che analizza minuziosamente un video a caccia di incongruenze che rivelino chissà quale menzogna. Arrivando a diffamare, a insinuare oscure contropartite. Un’altra donna, poche ore fa, si è esposta in prima persona come le mamme di quelle ragazze. Lo ha fatto commentando il “cessato allarme” lanciato stamane dal sindaco Maurizio Bruno: “Ma chi le dà la certezza che sia una bufala – scrive la donna – noi genitori non stiamo per niente tranquilli e non capisco perchè prendete sempre tutto alla leggerera. Mio nipote ha detto che ha sentito delle ragazze urlare e fuggire dalla villa ieri sera“. Anche lei in combutta con le mamme e le ragazzine? Tutti pazzi? Tutti mitomani?

Il post pubblicato domenica sera su Facebook dalla madre di una delle ragazze
Il post pubblicato domenica sera su Facebook dalla madre di una delle ragazze

Anche in Francia da alcune settimane si parlava di “clown violenti”. E anche lì per settimane si è insinuato che fosse tutta una bufala. Qualche ora fa l’Ansa ha battuto la seguente notizia: “Arrestati 14 clown violenti che terrorizzavano la Francia”. “A Montpellier – scrive l’agenzia – un uomo di 35 anni ha ricevuto 30 sprangate da un criminale vestito da clown, che lo ha derubato insieme a due complici. I tre sono poi stati fermati. In altri tre centri della regione di Héreault diversi automobilisti hanno denunciato di essere stati aggrediti da ‘clown violenti’ la scorsa notte. A Marseillan, nella stessa regione, un automobilista è stata attaccato da una gang di pagliacci violenti. Ad Agde dei passanti allarmati hanno segnalato alla polizia la presenza di clown aggressivi in un parcheggio, che sono stati poi fermati dalla polizia. La moda si era già diffusa nel nord francese giorni fa via Facebook. La scorsa settimana un giovane di 19 anni era stato condannato a Pas-de-Calais a sei mesi per aver terrorizzato dei passanti brandendo un’arma impropria, ovviamente mascherato da clown”.

La conclusione non può essere, a questo punto, che ciò che è accaduto in Francia debba accadere anche qui, a Francavilla Fontana. Ma dubitare a prescindere, minimizzare, abbassare la guardia, può avere in alcuni casi conseguenze ben peggiori delle millanterie. Le mode lanciatE da Facebook hanno già fatto vittime in passato e si sono espanse a macchia d’olio con emulazioni in tutto il mondo: vedi l’idea di bere intere bottiglie d’alcool e costringere gli amici di Facebook a fare altrettanto. Più di qualcuno ci ha lasciato la pelle. In altri casi il contagio ha avuto effetti benefici, come per l’Ice Bucket Challenge. Ma un dato è certo: l’emulazioni esiste. E non ha confini: né territoriali, né mentali.

Emilio Mola

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