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Oria, Marinò spara sull’ex sindaco Pomarico: “Ridicolo e bugiardo. Lui vittima? Patetico. Governava da solo”

Si riceve e pubblica la seguente nota a firma dell’ex consigliere comunale di maggioranza di Oria Giancarlo Marinò (Sel), in risposta alle accuse lanciate nei giorni scorsi dall’ex sindaco Cosimo Pomarico in merito allo scioglimento della sua amministrazione. 

Giancarlo Marinò
Giancarlo Marinò

Ridicolo. Ridicolo e bugiardo, sono queste le prime parole che vengono in mente nel leggere le farneticanti dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco Cosimo Pomarico, sugli organi di stampa locali. Ritengo assolutamente inaccettabile, questo patetico tentativo da parte dell’ex primo cittadino, di voler a tutti i costi apparire come vittima sacrificale di chissà quali giochi di potere, quando invece, la storia politica della sua consiliatura, è quella che lo vede carnefice di sé stesso e delle speranze di cambiamento della città di Oria. Il comportamento posto in essere dal cav. Pomarico, è quello tipico del giocatore di poker che, sorpreso a barare, rovescia il tavolo da gioco nello strenuo e disperato tentativo di confondere e sparigliare le carte, tenersi il maltolto e gettare impunemente discredito sugli altri.

Invece di cercare di rifarsi una verginità impossibile, bene avrebbe fatto il “cavalier” Pomarico a riflettere sulle criticità del suo operato, sugli impegni non mantenuti, ai continui, quotidiani e imbarazzanti errori che lo hanno visto protagonista ogni qualvolta ha operato in completa solitudine delle scelte di natura amministrativa. Invece di sparare e sparlare a destra e a manca, bene avrebbe fatto a spiegare ai cittadini e ai “suoi” consiglieri comunali, la vera ragione delle continue e puntuali “retromarce” che tanto lo hanno fatto apprezzare al grande pubblico in termini di affidabilità e trasparenza.

L'ex sindaco di Oria Cosimo Pomarico
L’ex sindaco di Oria Cosimo Pomarico

Ecco: affidabilità e trasparenza. Non sono pochi a sapere che il “cavalier” Pomarico fin dal giorno del suo insediamento, ha subito deciso che la dialettica politica e la realizzazione del programma amministrativo, ben potevano prescindere dal confronto con tutte le forze di quella maggioranza che, con non poca ingenuità, lo avevano portato a sedere sullo scranno più ambito dell’assise cittadina, e pertanto, niente incontri con i partiti, i movimenti o le associazioni che pure con tanta fiducia lo avevano sostenuto, e niente incontri con chi, non possedeva una poltroncina in consiglio comunale, in quanto secondo il suo modo di vedere le cose e di interpretare la politica, tutto si poteva risolvere tra “amici”, che bisogno c’era di riunire decine di persone che neanche votavano in consiglio, quando si poteva andare in pizzeria e parlarne tra pochi “eletti”.

Sconcertante questo suo modus operandi, questo suo voler personalizzare ogni scelta, questo suo voler amministrare solo attraverso cordate con questi o quei consiglieri di maggioranza, e spesso anche all’insaputa sia di questi che di quelli! Il “cavalier” Pomarico, dovrebbe ben spiegare alla sua città, per quale motivo ha aspettato ben tre anni e mezzo prima di affrontare la questione del Comando della Polizia Municipale, e del perché senza pressione, interferenza o informazione alcuna, uno dei primi atti che ha compiuto come sindaco, è stato quello della conferma dello stesso Comandante, anche quale responsabile del settore attività produttive; è stato quello appena descritto, il primo inganno perpetrato dal “cavaliere” ai danni della città, tanto oramai le schede nell’urna erano state scrutinate e gli applausi che raccoglieva quando parlava del concorso per il posto di comandante della P.M. a Oria nei comizi, erano solo un ricordo lontano.

banner rizzo carpe diemQuello dell’ex Sindaco è stato un comportamento istituzionalmente indegno sotto diversi aspetti, il primo dei quali è stata quella sua naturale propensione a voler decidere in solitudine, e molto spesso senza informare nessuno, senza confrontarsi con nessuno che lo potesse aiutare seppur esclusivamente sotto il profilo della opportunità o legittimità degli atti che andava a compiere (e poi puntualmente revocare una volta resosi conto di aver ancora una volta sbagliato o scritto baggianate).
Un comportamento quello del Pomarico, che in poco tempo ha portato alla paralisi amministrativa, alla confusione causata da quella sua “ermeticità” sulle scelte da compiersi, insomma risultava oltremodo difficile capire cosa fare e come si dovesse agire, in quella sua insicurezza dovuta anche alla mancata conoscenza del funzionamento dell’apparato burocratico e della macchina amministrativa.

Solo ora, una volta che la stragrande maggioranza dei consiglieri comunali hanno deciso di porre fine ad un’agonia oramai insostenibile, il Sindaco (ex) si riscopre vittima di complotti! Lui che aveva deciso persino di affidare dei locali all’oratorio Sing, e che per questo è stato defenestrato! Patetico anche in questo. Per anni chi scrive come molti altri consiglieri comunali, hanno esortato il primo cittadino ad approvare il regolamento per la concessione degli immobili comunali, in maniera tale che non solo il Sing, ma anche la protezione civile, le società sportive, gli sbandieratori e le altre associazioni di volontariato e culturali, potessero legittimamente usufruire e gratuitamente, dei beni immobili comunali in maniera legittima e con regolari contratti di affidamento: esortazioni vane quelle dei consiglieri, in quanto il sindaco era in tutt’altre faccende affaccendato, anche se non si è mai capito quali.

aula-consiglio-comunale-oria-2013Caro Sindaco, Lei non è andato a casa per i locali affidati con un “decreto sindacale” (sic!) all’oratorio Sing, o perché voleva attuare le procedure di mobilità per l’individuazione del nuovo Comandante della P.M., quelle scelte erano nei fatti, erano impegni presi con i cittadini, ha sbagliato Lei a non farle fin dal primo giorno, e i motivi ancora ci sfuggono, così come ci sfuggono quelli che vedono decine di associazioni ancora senza sede, evidentemente viene da pensare, le assegnazioni erano state scaglionate per campagna elettorale.

Caro Sindaco (ex), Lei è stato mandato a casa in quanto la sua mediocrità politica metteva a rischio la stessa tenuta istituzionale della città di Oria, perché un Sindaco che vive solo di slogan, di abbracci e sorrisi ipocriti, non serve a nessuno. Il Sig. ex Sindaco, dovrebbe spiegare ai cittadini, visto che al sottoscritto non lo ha voluto fare, perché non ha mai risposto ad interpellanze presentate in consiglio comunale già nel mese di luglio con cui gli veniva chiesto conto dei servizi di trasporto scolastico, di refezione scolastica e di pulizia dei bagni pubblici, i cui contratti scaduti molto verosimilmente erano andati in proroga senza l’avvio di una nuova procedura di gara, così come dovrebbe spiegare a centinaia di famiglie, il blocco della procedura di affidamento dei lavori di sistemazione dello stadio comunale, nonostante un progetto approvato e un finanziamento disponibile. Troppi misteri in quel suo modo di gestire la cosa pubblica, e troppa disparità di trattamento tra i cittadini.

Quanto accade in questi giorni, ci porta a riflettere sulla circostanza che ha visto il Segretario Comunale revocato (scelto autonomamente e su base fiduciaria dallo stesso Pomarico) accusare pubblicamente il Sindaco (ex) di essere stato revocato per non aver esaudito suoi desideri irrealizzati; orbene, ritengo che quelle fossero altre farneticazioni, anche se il comportamento tenuto in questi giorni dall’ex Sindaco, pone inquietanti interrogativi. Aldilà delle continue dimissioni farsa del Sindaco, e degli azzeramenti tattici della giunta, nella situazione che si era venuta a creare, l’unica scelta possibile e giusta, poteva essere solo quella di ridare la parola ai cittadini, unici e legittimi detentori del potere, saranno loro nei mesi a venire, a scegliere un’amministrazione degna di questo nome. Le dimissioni in massa, quelle sì vere e irrevocabili, dei consiglieri comunali, erano l’unico strumento per impedire che un Sindaco finto dimissionario, continuasse ad amministrare “in proprio” pur essendo oramai stato sfiduciato dalla Città e dalla stragrande maggioranza del consiglio comunale.

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