La guardia costiera chiude una pescheria e sequestra pesce e mitili: carenze igienico-sanitarie

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Nel corso di una operazione condotta in tutta Italia dietro impulso del comando generale delle Capitanerie di porto e denominata “Labyrinth”, sono stati riscontrati illeciti anche in provincia di Brindisi relativi alla filiera dei prodotti ittici

guardia costiera capitaneria di portoNello specifico, durante alcuni controlli effettuati dagli uomini del Nucleo di polizia giudiziaria della guardia costiera di Brindisi, coordinati dal capitano di vascello Mario Valente, congiuntamente ai tecnici del servizio veterinario dell’Asl Siav “B”, sono stati apposti i sigilli a una pescheria di San Pancrazio Salentino, dopo la scoperta di gravi carenze e assenza di certificazioni igienico-sanitarie nell’esercizio e per quanto concerne le attrezzature.

A Fasano, i militari della delegazione di spiaggia di Savelletri hanno inflitto una sanzione amministrativa al titolare di un grosso centro di distribuzione di prodotti ittici e hanno scoperto, durante l’ispezione, uno stock di circa nove tonnellate di filetto di Brosme, pronto per essere venduto sul mercato come filetto di baccalà, nonostante sia qualitativamente inferiore rispetto al più noto stoccafisso, usato nelle cucine nostrane come pietanza tipicamente natalizia.

Il personale della guardia costiera di Brindisi, in collaborazione con gli uomini della guardia di finanza e con i funzionari delle Dogane di Brindisi, hanno rinvenuto, ben nascosto all’interno di un furgone appena approdato nel porto del capoluogo pugliese, proveniente dalla Grecia, un carico di 40 chili di frutti di mare privi di certificazione che ne attestasse la provenienza e la commerciabilità.

I mitili, ancora vivi, sono stati rigettati in mare e il conducente del furgone sanzionato per l’illecito commesso. I controlli hanno interessato anche diverse attività commerciali della provincia, dai grossisti ai dettaglianti, dai supermercati ai ristoranti, e sono state elevate sanzioni per 1.500 euro e sequestrati prodotti ittici di vario genere per mancanza delle certificazioni sanitarie e, solo in un secondo momento, ottenuto il via libera per il consumo, essi sono stati donati agli istituti caritatevoli.

I controlli, assicurano dai vertici della Capitaneria, saranno intensificati durante l’ anno 2015, invitando i cittadini ad assicurarsi dell’origine dei prodotti ittici prima dell’acquisto e del consumo.

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