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“Mercatone Uno” di Francavilla, i posti a rischio sono più di 70. Si muove la politica: ecco cos’hanno deciso oggi in Prefettura

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Una lettera a Roma per coinvolgere il governo Renzi attraverso il Ministero dello Sviluppo economico e quello del Lavoro: è quanto concordato a margine del vertice tenutosi questa in prefettura a Brindisi sulla crisi del “Mercatone Uno” di Francavilla Fontana, che dopo la richiesta del concordato preventivo di gennaio presso il Tribunale di Bologna rischia ora il fallimento e la chiusura, con la conseguente perdita di 70 (e non 40) posti di lavoro diretti, ai quali si aggiungono quelli dell’indotto. All’incontro di questa mattina hanno preso parte, oltre allo stesso prefetto Nicola Prete, anche il sindaco di Francavilla Maurizio Bruno (nella duplice veste di primo cittadino e presidente della Provincia), l’assessore alle attività produttive del Comune di Brindisi, le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil e una delegazione dei lavoratori della struttura.

Maurizio Bruno
Maurizio Bruno

Nel corso del vertice le parti al tavolo hanno affrontato il caso del “Mercatone Uno”, divenuto dapprima spinoso, poi drammatico con la richiesta di accordo coi creditori, e che potrebbe scivolare verso la tragedia di 70 e più famiglie lasciate senza un reddito qualora non dovesse essere individuata una soluzione alla crisi dell’azienda. Una crisi che non riguarda solo il centro vendita di Francavilla Fontana, ma di tutt’Italia. Per questo la politica locale può far ben poco, ma ci prova lo stesso. Innanzitutto coinvolgendo i ministeri, rendendo loro noto anche il caso di Francavilla. In secondo luogo il sindaco Bruno, nel cui comune la crisi è esplosa, ha già convocato per venerdì mattina alle 12 e 30 una conferenza dei capigruppo del Consiglio, alla quale sono già state invitate le rappresentanze sindacali.

Il destino di oltre 70 famiglie resta insomma appeso ad un filo. La sola nota positiva in questa vicenda sta nella struttura di via per Grottaglie che, a differenza di altri grandi centri commerciali, non costa alla società del “Mercatone Uno” un solo centesimo d’affitto, essendo di proprietà. Una delle idee sul tavolo, ma ancora non praticata, è la vendita o la cessione dell’edificio a un colosso del settore, che subentri al Mercatone, assorbendo tutti i lavoratori. Ma la strada verso una soluzione sembra al momento tutt’altro che agevole.

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