Alle amministrative che daranno ad Oria nuovi sindaco e Consiglio comunale – in un secondo momento anche la giunta – manca esattamente un mese e mezzo. Il punto della situazione, allo stato, è questo: quattro candidati primo cittadino, ancora qualche incognita sulle alleanze di là da venire e tanto silenzio. Sordina sugli avversari, sordina sui programmi, sordina almeno apparente sulle strategie. Riepilogando, però, ecco lo scacchiere in ordine rigorosamente alfabetico:
Candidata sindaco Maria Lucia Carone:
Cambiamo Storia, Oria è, Insieme per Oria con la probabile, ma non ancora ufficiale, aggiunta di una quarta lista civica di supporto.
Candidato sindaco Cosimo Ferretti:
Forza Italia, Fratelli d’Italia, Unione di Centro, Movimento Regione Salento, Uniti con Ferretti Sindaco, Identità e Coesione Sociale.
Candidato sindaco Raffaele Pesce: Movimento 5 Stelle.
Candidato sindaco Claudio Zanzarelli: Partito Democratico.
All’appello manca il Nuovo Centrodestra – oltre a qualche lista civica che potrebbe fare capolino nei prossimi – che sotto la guida del neocommissario cittadino Mauro Marinò (ex consigliere ai tempi dell’amministrazione di Cosimo Pomarico) cerca lo schieramento migliore nel quale collocare il suo pacchetti di voti.
Tre in sostanza le soluzioni: escluso un apparentamento con le civiche che sostengono Carone e un’alleanza con il Pd, Ncd potrebbe scendere a patti con Ferretti, presentarsi in solitaria oppure ancora in ticket con Forza Italia con a capo un proprio aspirante primo cittadino. Quest’ultimo scenario è evidentemente collegabile agli sviluppi della contesa, di respiro regionale e ormai nazionale, in atto tra Berlusconi e Fitto.
Ai più attenti non sfuggirà poi come, nel caso di un accordo con Ferretti, Marinò, l’ex sindaco Pomarico, l’ex presidente del Consiglio comunale Antonio Metrangolo, l’ex assessore Mariagrazia Iacovazzi (oltre alla probabile new entry, ed ex consigliere comunale a propria volta, Antonio Farina) si troverebbero a condividere il palco dei comizi – ammesso che ad Oria se ne tengano – o comunque quest’esperienza con chi, fino all’altro ieri, poteva a giusta ragione essere annoverato tra gli avversari politici.
Ma, in fondo, si sa che in politica due più due non fa quasi mai quattro.
