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Francavilla, lavori di pubblica utilità anziché pene pecuniarie per i condannati “lievi”: tutto rimandato

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dippolito

Propaganda elettorale. Committente il candidato
Propaganda elettorale. Committente il candidato

gianluca schifone
Propaganda elettorale. Committente responsabile: il candidato

Nel corso della seduta odierna del Consiglio comunale di Francavilla Fontana, è stata presentata e discussa la mozione firmata dai consiglieri Alfonso Andriulo e Carmela Lopalco (entrambi in quota Pd) finalizzata a impegnare il sindaco Maurizio Bruno alla sottoscrizione di una convenzione tra il Comune e il Tribunale di Brindisi per impiegare in lavori di pubblica utilità i condannati “lievi”.

La mozione, dopo ampia discussione e numerose precisazioni anche da parte dell’assessore al Contenzioso Tommaso Resta e del capogruppo Pd Marcello Cafueri, è stata però ritirata per essere poi meglio discussa in seno alla commissione consiliare Politiche sociali, trasparenza e legalità – presieduta dal consigliere Gianni Capuano – anche alla alla presenza dell’assessore al ramo, Gerardo Trisolino, e del dirigente del settore Gianluca Budano.

Alfonso Andriulo e, accanto a lui, Carmela Lopalco
Alfonso Andriulo e, accanto a lui, Carmela Lopalco

L’intero consesso ha apprezzato la ratio della mozione del duo Andriulo-Lopalco, e cioè la rieducazione delle persone condannate a una pena pecuniaria (per i reati di competenza del Giudice di Pace), ma secondo Resta e diversi altri consiglieri, tra i quali gli stessi Capuano e Cafueri, la tematica proprio per la sua importanza richiederebbe un’ulteriore fase di studio per poterne ampliarne il “respiro”: in sostanza, per far sì che il reinserimento sociale possa estendersi anche ad altre tipologie di condannati, nello specifico ai detenuti che sarebbero dunque autorizzati in alcune ore della giornata, previo consenso della magistratura e dell’amministrazione penitenziaria, a lasciare il carcere per recarsi appunto a lavoro.

Lavoro che consisterebbe, ad esempio, nella tinteggiatura e nella manutenzione di edifici pubblici, nella cura del verde pubblico, ecc.

Insomma, stando alle premesse, la mozione – pur ritirata dagli stessi proponenti – non esce ridimensionata dal Consiglio di oggi, ma si appresta dopo lo studio e le integrazioni della commissione a tramutarsi forse in un regolamento nel quale ricomprendere anche progetti ad hoc e dare, nei limiti di legge, ospitalità rispetto a istituti giuridici quali la messa in prova del reo.

 

 

 

 

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