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Muore a New York 24enne di Oria: suo fratello 17enne fu seviziato e ucciso

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Joe De Stradis
Joe De Stradis

Una ennesima, tremenda tragedia si è abbattuta sulle spalle già provate di mamma Anna e papà Lino, una famiglia già devastata dall’orrore, piegata dalla sofferenza, segnata dalla violenza. Jon De Stradis, fratello di Joe, brutalmente seviziato e ucciso nel 2004 per aver difeso Simona, sua amica, dalle brame di un vecchio falegname rivelatosi assassino spietato e sadico, è morto a soli 24 anni a migliaia di chilometri di distanza dalla sua Oria. Jon, forse stroncato da un malore, è stato trovato senza vita dalla madre nella loro abitazione a Coram, nello Stato di New York, dove aveva cercato di ricominciare, di continuare a vivere, a guardare avanti, nonostante il vuoto lasciato dalla scomparsa dell’adorato fratello. Lì Jon aveva ritrovato la felicità perduta: gli amici, l’amore, il lavoro, la serenità.


Jon aveva una figlia di 4 anni, Julia. Aveva il cuore pieno di speranza per il futuro e colmo d’amore per le sue radici, per la sua Oria. Avrebbe dovuto tornarci questa estate a Oria, come sempre, come ogni anno, per far visita alla tomba di suo fratello, parlare un po’ con lui, raccontargli le ultime novità. Aveva anche preso il biglietto aereo. Poi quella telefonata tanto attesa, giunta poco prima di partire: “Mi è stata appena data un’offerta di lavoro e non posso rinunciarci – aveva scritto ai suoi amici che lo attendevano in Puglia – mi dispiace tantissimo, però so che faccio una cosa necessaria e positiva, e so che quando verrò di nuovo in Italia almeno avrò qualcosa da parte. Per adesso ho sentito dentro di me che era la scelta migliore da fare. A volte si deve rinunciare a quelle cose belle e divertenti che amiamo fare per quelle importanti che creano un futuro più assicurato”.


Jon era diventato un paramedico presso il “Maryhaven Center of Hope”. Salvava vite. Ma due giorni fa nessuno ha potuto salvare la sua. Jon è morto in casa sua, per ragioni non ancora chiare. La sua famiglia, i suoi genitori, stavano cercando con indicibili difficoltà a riprendersi dalla perdita di Joe. Stavano ricominciando a vivere. Anche la giustizia aveva fatto il suo corso, condannando tutti i responsabili. Volevano voltare pagine. Ci stavano riuscendo. Ma dietro quella pagina ve ne era un’altra scritta con la penna intinta in un nuovo dolore.

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