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Francavilla, Lippolis (Cer): «La Tari non poteva più essere aumentata, il Comune ora rischia»

Le tariffe relative alla Tari andavano aumentate prima, entro il 30 luglio 2015, e ora il rincaro stabilito in ritardo dalla giunta e poi avallato, in sede di approvazione del bilancio preventivo, dal Consiglio comunale potrebbe decadere e comportare per l’ente un disavanzo molto consistente: un ammanco dalle previsioni di circa 800mila euro.

Una batosta difficile da assorbire potenzialmente in grado, se confermata, di stravolgere tutti i piani dell’attuale amministrazione guidata dal sindaco Maurizio Bruno.

Lo sostiene il leader locale dei Conservatori e riformisti (il soggetto politico che fa capo a Raffaele Fitto) ed ex assessore al Bilancio del Comune di Francavilla Fontana Romeo Lippolis, che si dice preoccupato per il possibile disastro finanziario all’orizzonte. Sempre a patto che il governo centrale non intervenga con una sanatoria a regolarizzare una situazione anomala che in Puglia riguarderebbe un’altra trentina di Comuni oltre quello della Città degli Imperiali.

Scrive Lippolis:

romeo-lippolis
Romeo Lippolis

«Nel mese di luglio avevo lanciato un campanello d’allarme per il ritardo che si riusciva ad intuire dall’operare della giunta Bruno e del Consiglio Comunale, ognuno per le proprie competenze, circa il rispetto dei termini di quanto previsto dalle norme statali per l’approvazione delle tariffe della TARI, in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani e del bilancio di previsione, termine fissato per il 30 di luglio 2015!

Purtroppo, tutti sappiamo come è andata a finire. Termine di approvazione ampiamente sforato e rischio concreto, perché gli aumenti previsti e già applicati, possano essere la conseguenza di atti amministrativi da ritenersi totalmente illegittimi.

Ora non ci rimane da sperare che il governo intervenga, nelle prossime ore, con una sanatoria, che possa salvare dal disastro economico-finanziario il nostro Comune!! Credetemi, il termine disastro sarebbe riduttivo se rapportato al danno per i mancati introiti e per le diverse responsabilità che graverebbero sul nostro ente e, giusto per rimanere in tema si rifiuti, perché l’amministrazione Bruno non venga travolta dalla “munnezza” e perché il nostro bilancio di previsione, non divenga oggetto di “discarica”.

Praticamente, a Francavilla, si è in attesa di un “salvagente ministeriale”, perché non si affoghi nella “munnezza”.


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