Il Fisco deve rispettare i termini di legge per consentire le difese del contribuente nel momento in cui effettui un accertamento fiscale a pena di nullità dello stesso. E’ questo in buona sostanza il principio espresso dall’interessante sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce, la numero 3715/15 depositata lo scorso 6 novembre che ha annullato un avviso di accertamento di quasi 90mila euro nei confronti di un’azienda salentina accogliendo le motivazioni addotte dal difensore della società, il noto tributarista leccese, avvocato Maurizio Villani, perché l’ufficio fiscale non ha rispettato il termine dei 60 giorni statuito per le controdeduzioni del contribuente, come stabilito dallo Statuto dei diritti del contribuente (in particolare dall’articolo 12 comma 7, secondo periodo della Legge n. 212/2000) e da una costante giurisprudenza della Corte di Cassazione.Insomma, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, gli uffici fiscali prima di notificare l’avviso di accertamento devono rispettare il termine perentorio di 60 giorni per le difese da parte del contribuente e, nell’ipotesi di mancato rispetto, l’accertamento stesso è totalmente nullo come nel caso deciso dai giudici di Lecce con conseguente condanna alle spese di lite per l’Agenzia delle Entrate.
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