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Francavilla: anno nuovo, giunta nuova. Forse

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Altri tempi: 11 giugno 2014, il primo giorno di lavoro dell’allora giunta Bruno. C’era Anna Maria Padula e non c’erano ancora Nicola Cavallo (oggi intoccabile) ed Enzo Garganese (che ha sostituito proprio Padula)

Anno nuovo, giunta nuova. Forse. Chi si sarebbe aspettato di poter scartare una nuova giunta con gli altri regali sotto l’albero, probabilmente è rimasto un po’ deluso. Con la Madonna della Fontana – a Francavilla, punto di riferimento e boa per ogni cambiamento anche politico – a enorme distanza di sicurezza, potrebbe ora essere l’Epifania a fungere da spartiacque tra il centrosinistra che si affermò nel 2014 e un’altra composizione della maggioranza che, dopo l’ultimo Consiglio comunale, si preannuncia sostanzialmente bicolore. Da una parte il Partito democratico, dall’altra il Nuovo centrodestra, con Noi ci siamo a fare da cuscinetto con il suo unico consigliere.

La sinistra, leggasi: Sel e Prc – potrebbe pagare lo smacco “Cerin” e ritrovarsi stabilmente all’opposizione. Questo, almeno, se il sindaco Maurizio Bruno dovesse mantenere la parola data e aprire – per utilizzare una sua stessa espressione – a “chiunque sia disposto a condividere l’impegno di dare a Francavilla serietà e stabilità”. Gli assessori Gerardo Trisolino (anche vicesindaco in quota Sel) e Stefano Voccoli (Prc) hanno intanto mangiato il panettone, ma non è detto che tra un paio di settimane nella Sala del Camino di castello Imperiali trovino ad attenderli una calza piena di dolciumi. La Befana potrebbe accoglierli con cenere e carbone. E chissà che invece non ci sia una calza per Luigi Galiano, nei panni dell’ultimo giapponese: dopo il sostegno al secondo turno delle amministrative e una linea finora soft in Consiglio, culminata nel decisivo voto pro-Bruno di qualche giorno fa, non è mai stato più vicino di adesso all’entrata nell’esecutivo dalla porta principale. Si vocifera, peraltro, con i galloni di vicesindaco.

Ma, per dirla con Trapattoni, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. E, allora, intanto Galiano si gode le feste, anche perché egli il primo passo l’ha fatto. Ora tocca a Bruno occuparsi del resto. Se Trisolino e Voccoli faranno da soli, come peraltro già ha chiesto loro di fare, gli risparmieranno un bel po’ di fatica. Se ciò non avverrà, spetterà a lui esonerarli, a causa del venir meno del rapporto fiduciario, o azzerare in toto la giunta per poi nominarne un’altra coi nuovi innesti.

Oltre che gli assessori di cui sopra, a rischio sarebbe anche Roberta Lopalco (inizialmente esterna, ma poi transitata e candidata alle regionali nelle fila di Sel). Solo che a quest’ultimo proposito ci sarebbe da fare i conti con il Pug, la cui adozione da parte delle assise è già in ritardo rispetto all’originaria tabella di marcia e potrebbe, di fronte a una simile eventualità, subire un’ennesima battuta d’arresto. Uno scenario che non dispiacerebbe affatto a Ncd, notoriamente caratterizzato una visione molto diversa dello strumento urbanistico rispetto a quella dell’attuale assessore. Se, dunque, entrasse in amministrazione anche tutto o solo una parte del programma degli alfaniani, si potrebbe tornare a discutere e a ridefinire pure il “fu” piano regolatore.

Tornando al toto-nomi, è più che arduo ipotizzare i “papabili” oltre al “cardinal” Galiano. Con ogni probabilità, dopo la fuoriuscita di Anna Maria Padula – sostituita da Enzo Garganese – sarebbe la volta di una donna: l’equilibrio post-elettorale, con una sostanziale parità di genere (quattro uomini e quattro donne, se si considera anche la presidente del Consiglio Maria Passaro), ultimamente latita e, per non venire del tutto meno agli impegni della campagna per le amministrative, bisognerebbe in qualche modo ripristinarlo. Cosa, se e come succederà, insomma, sarà il 2016 a dirlo. Anno nuovo, giunta nuova. Forse.

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